Nasce CVC Alliance. Per il Corporate Venture Capital italiano è ora di accelerare


Un ecosistema più maturo, protagonisti consolidati e nuove sfide in arrivo: il Corporate Venture Capital (CVC) italiano si prepara a un salto di qualità, grazie a una rete sempre più strutturata di investitori strategici e iniziative coordinate per spingere sull’open innovation.

Un’alleanza per potenziare l’innovazione made in Italy

A fare da catalizzatore è la nascita della CVC Alliance, un’iniziativa promossa da Italian Tech Alliance e da alcuni tra i principali attori dell’ecosistema corporate italiano. Il suo obiettivo è chiaro: sostenere lo sviluppo del CVC nel nostro Paese, favorendo il dialogo tra imprese, investitori e startup.

Microcredito

per le aziende

 

A fronte di una media europea di 6 miliardi di euro investiti ogni anno tramite veicoli di CVC, il nostro Paese rimane sotto la soglia dei 500 milioni

La CVC Alliance parte da un presupposto: l’Italia ha ancora margini enormi di crescita in questo ambito. A fronte di una media europea di 6 miliardi di euro investiti ogni anno tramite veicoli di CVC, il nostro Paese rimane sotto la soglia dei 500 milioni, con poche realtà strutturate e una conoscenza ancora limitata del modello da parte delle grandi imprese.

Perché serve il CVC (e perché ora)

Il Corporate Venture Capital è un modello d’investimento che consente alle aziende di partecipare alla crescita di startup innovative, non solo con capitali, ma anche con competenze, reti di contatti e canali di distribuzione. È uno strumento sempre più strategico per le imprese che vogliono innovare, diversificare e restare competitive in mercati in rapido cambiamento.

Il Corporate Venture Capital è un modello d’investimento che consente alle aziende di partecipare alla crescita di startup innovative

Secondo i promotori della CVC Alliance, il contesto attuale è particolarmente favorevole: da un lato le grandi aziende cercano nuove vie di sviluppo, dall’altro le startup hanno bisogno di partner industriali solidi per scalare. In mezzo, un ecosistema tech italiano sempre più dinamico, che oggi ha bisogno di maggiore contaminazione tra mondo corporate e imprenditoriale.

I numeri del CVC in Italia

Su 50 grandi aziende italiane analizzate, solo una su cinque ha attivato un veicolo di CVC o partecipa stabilmente a round di investimento in startup. Eppure, laddove presenti, questi strumenti hanno portato benefici concreti: accesso a nuove tecnologie, rafforzamento dell’innovazione interna, nuove linee di business.

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Su 50 grandi aziende italiane analizzate, solo una su cinque ha attivato un veicolo di CVC o partecipa stabilmente a round di investimento in startup.

Le esperienze positive non mancano. Tra le aziende citate ci sono realtà come Enel, che con Enel Innovation Hub ha investito in decine di startup nel mondo dell’energia, o Snam, che ha puntato su tecnologie deep-tech per la decarbonizzazione. A questi si aggiungono nuovi protagonisti in settori chiave come il manifatturiero, la mobilità e l’agroalimentare.

Davide Turco, Presidente di Italian Tech Alliance.

“Il Corporate Venture Capital rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare il legame tra grandi corporate e innovazione, ma in Italia siamo ancora solo all’inizio di un percorso. I dati mostrano segnali positivi, ma servono maggiore consapevolezza, strutture dedicate e un cambio di mentalità per trasformare il CVC in un motore stabile di crescita e competitività, commenta Davide Turco, Presidente di Italian Tech Alliance.

Formazione, policy e networking: il piano dell’alleanza

La CVC Alliance non si limiterà a promuovere il modello, ma lavorerà su tre direttrici principali:

  1. Formazione: attraverso workshop, white paper e guide operative, l’alleanza punta a colmare il gap di competenze che ancora limita la diffusione del CVC, spiegando come strutturare un veicolo, quali modelli adottare e quali metriche utilizzare per misurarne l’impatto.

  2. Advocacy: l’obiettivo è anche influenzare il contesto normativo, proponendo policy che incentivino le imprese a investire in innovazione tramite veicoli di CVC, a partire da incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche.

  3. Community: la CVC Alliance vuole diventare un punto di riferimento per le corporate italiane che investono (o vogliono investire) in startup, creando occasioni di confronto e scambio con venture capitalist, incubatori, startup studio e università.

Un ecosistema in trasformazione

Il lancio della CVC Alliance si inserisce in un contesto più ampio di maturazione dell’ecosistema dell’innovazione italiano. Dopo anni di crescita frammentata, oggi il mercato delle startup in Italia mostra segnali di consolidamento. Il numero di round è in calo, ma aumentano i ticket medi e l’interesse verso soluzioni deep-tech, sostenibili e scalabili a livello internazionale.

In questo scenario, il ruolo delle corporate può essere determinante: non solo come investitori, ma anche come early adopter, partner industriali e co-creatori di nuovi modelli di business. In altre parole, come motori di innovazione sistemica.

Le sfide da affrontare

Non mancano però gli ostacoli. In primis culturali: molte aziende italiane faticano ancora a integrare modelli agili e logiche tipiche delle startup. In secondo luogo operativi: il CVC richiede governance, competenze finanziarie e visione strategica di lungo periodo. Infine, il contesto regolamentare non sempre è favorevole, soprattutto rispetto ad altri Paesi europei.

Molte aziende italiane faticano ancora a integrare modelli agili e logiche tipiche delle startup

Proprio per questo l’iniziativa della CVC Alliance rappresenta un passo importante: riconosce le potenzialità del modello e punta a creare le condizioni per la sua diffusione, superando logiche difensive e puntando sulla collaborazione.

Un’opportunità per le startup italiane

Per le startup, l’espansione del CVC rappresenta un’occasione doppia: da un lato accedere a risorse, infrastrutture e mercati grazie ai partner industriali; dall’altro aumentare la propria visibilità e attrattività anche nei confronti degli investitori istituzionali.

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Sempre più founder oggi cercano corporate che non siano solo investitori finanziari, ma veri alleati nel percorso di crescita. E le aziende, a loro volta, possono trovare nelle startup un laboratorio di innovazione applicata e un canale per rinnovarsi.

Verso un nuovo modello di innovazione aperta

L’obiettivo di lungo periodo della CVC Alliance è ambizioso: contribuire a costruire in Italia un modello solido di open innovation, dove corporate, startup, università e investitori collaborino stabilmente per sviluppare soluzioni ad alto impatto.

Per farlo servirà tempo, competenze e un cambio di paradigma. Ma i primi segnali sono incoraggianti. E il messaggio che arriva dal comunicato stampa è chiaro: l’innovazione non è più un’opzione. È una strategia industriale.



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