Sarebbero stat generati illecitamente da una società con sede legale fittizia a Roma, priva di struttura e operatività.
I Finanzieri del Gruppo di Brescia, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria sul corretto utilizzo di crediti fiscali “IVA” e “D.T.A.” – Deferred Tax Assets”, hanno proceduto, su delega della Procura della Repubblica di
Brescia, ad eseguire un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza di oltre 183 milioni di euro di crediti d’imposta (45 mln di crediti D.T.A. e 138 mln di crediti IVA) ritenuti falsi. Il provvedimento cautelare ha superato il vaglio del locale Tribunale del Riesame. Le indagini, condotte con il supporto qualificato dell’Agenzia delle Entrate – D.R. Lazio, avrebbero consentito di far emergere elementi a sostegno della fittizietà del credito integrando così le ipotesi di reato di cui all’art. 316-ter del c.p. e 3 del D.Lg.
Il credito “D.T.A.” è un beneficio fiscale che si genera quando un’impresa ha sostenuto costi o evidenziato perdite non immediatamente deducibili dal punto di vista fiscale. Il credito, dunque, nasce per sostenere la liquidità delle imprese consentendo di fruire anticipatamente dei benefici fiscali derivanti dalle perdite e/o deduzioni, agevolandone il “recupero”, ed è immediatamente compensabile o cedibile a terzi. Il credito IVA si forma sulla base di particolari rapporti di fatturazione (che possono scontare aliquote diverse) in acquisto e vendita.
Entrambi i crediti d’imposta fittizi sarebbero stati generati mediante numerose dichiarazioni fiscali compilate con dati che non hanno trovato riscontro nella documentazione contabile di una società di capitali, attualmente cessata d’ufficio con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che, sebbene dichiari una sede legale a Roma, è risultata di fatto priva di struttura e di qualsivoglia operatività, facendola ritenere,
quindi, creata ad hoc con la precisa finalità di agevolare la cessione di crediti fittizi su tutto il territorio nazionale. Inoltre, i crediti IVA sono stati anche oggetto di richiesta di rimborso all’Agenzia delle Entrate, motivo per cui si è reso necessario il coordinamento con la Direzione Regionale Lazio dell’Agenzia delle Entrate (competente in ragione della sede e del volume d’affari dichiarato dalla società in argomento).
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