il confronto con gli altri Paesi


In Italia comprare a rate costa di più che in altri paesi europei. Il nostro paese si conferma tra quelli in cui i tassi restano più elevati rispetto alla media dell’area euro e a quelli praticati nei principali partner.

Al netto di questo, rispetto a un anno fa il volume dei finanziamenti è aumentato del 5,4%, passando da 162,4 a 171,1 miliardi di euro.

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Quali sono i tassi: il confronto

Nell’analisi First Cisl si conferma un dato negativo per gli italiani. L’Italia infatti è ai primi posti in Europa per i costi che i consumatori devono pagare sui finanziamenti personali, una tendenza che si riconferma anno dopo anno e il 2025 non fa eccezione.

Grazie all’analisi condotta sui dati di Banca d’Italia e Bce, sappiamo che a maggio il Taeg sulle nuove operazioni (anche se in discesa rispetto ai mesi precedenti) si è attestato intorno al 10,18%.

Paese Gennaio 2025 Febbraio 2025 Marzo 2025 Aprile 2025 Maggio 2025
Germania 8,54% 8,34% 8,13% 8,33% 8,30%
Francia 6,76% 6,73% 6,63% 6,64% 6,58%
Italia 10,50% 10,46% 10,28% 10,18% 10,18%

Un dato molto più alto rispetto alla media dell’area euro (8,33%), ma soprattutto superiore a quello di altri grandi paesi europei come Francia (6,58%) e Germania (8,30%).

In Italia tutto costa di più

Proseguendo il confronto tra paesi europei, l’Italia risulta tra quelli in cui la quota destinata al credito al consumo sul totale dei prestiti richiesti è più alta. Il dato si è spinto fino al 19,1%, segnando un divario ampio rispetto all’11,2% della media dell’area euro.

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Paese Gennaio 2025 Febbraio 2025 Marzo 2025 Aprile 2025 Maggio 2025
Germania 9,6% 9,5% 9,6% 9,5% 9,5%
Francia 12,7% 12,7% 12,8% 12,9% 12,7%
Italia 18,8% 18,9% 18,9% 19,0% 19,1%

Il confronto sui mutui

Sul versante dei mutui il caso italiano è in controtendenza rispetto all’area euro. Infatti, su questo fronte, il nostro Paese presenta un miglioramento delle condizioni di finanziamento: il Taeg è passato dal 3,67% al 3,58%. La media dell’area euro invece è in aumento, dal 3,52% di marzo al 3,58% attuale. Anche Germania e Francia mostrano una lieve discesa.

Dall’analisi emerge inoltre che, dopo la flessione registrata nel 2024, continua a diminuire anche nel 2025 la rischiosità del credito. In questo caso l’attenzione è sui dati regionali, dove le difficoltà maggiori si registrano al Sud, con un picco in Sicilia, Campania e Calabria.

La cessione del quinto

Infine, aumenta il fenomeno della cessione del quinto dello stipendio, cioè una forma di prestito con trattenute direttamente da stipendio o pensione.

Ha chiare implicazioni sociali che non possono non destare preoccupazione, scrive la Federazione Italiana Reti dei Servizi del Terziario. Dal 2021 al 2024 infatti l’ammontare di questi prestiti è quasi raddoppiato, passando da poco più di 10 a quasi 18,5 miliardi di euro. Solo nell’ultimo anno la crescita è stata dell’1,3%.

In altre parole oggi gli italiani possono permettersi di acquistare qualcosa solo se la finanziano a rate, e questi finanziamenti, rispetto ad altre zone dell’area euro, costano di più.

Un esempio di calcolo:

Su 1 000 euro di spesa si arriva a pagare un interesse fino a quasi 102 euro. Nel corso delle rate, si spenderanno in totale 1 102,00 euro complessivi. A confronto, in Germania il costo medio è dell’8,30% (circa 83 euro su 1 000), in Francia del 6,58% (circa 66 euro su 1 000).





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