Bollo auto 2026, nuove regole per pagamento, scadenze ed esenzioni: che cosa cambia


Dal 2026 niente più rate mensili o semestrali: l’importo va versato in un’unica soluzione, legata alla prima immatricolazione

Da gennaio 2026, per le auto di nuova immatricolazione, entra in vigore una regola fondamentale: il bollo va pagato una sola volta all’anno, senza più possibilità di frazionamenti. Questo cambiamento, sancito dal diciassettesimo decreto attuativo della riforma fiscale, ha l’obiettivo principale di semplificare la vita ai cittadini e rendere più efficiente la riscossione regionale.  Che cosa cambia nel dettaglio? In pratica, il proprietario non potrà più decidere se suddividere l’importo in rate semestrali, trimestrali o quadrimestrali: l’intero versamento avverrà entro la fine del mese successivo alla prima immatricolazione. Se, ad esempio, l’immatricolazione cade a marzo, il bollo sarà dovuto entro il 30 aprile e varrà questa stessa data per tutti gli anni successivi. Si tratta quindi di una scadenza “personalizzata” che sostituisce le tante date fissate dalla burocrazia precedente.

Va chiarito che queste novità si applicano solo ai veicoli immatricolati dal 2026 in avanti. Per chi ha già un’auto, tutto resta invariato: le scadenze e le modalità attuali continueranno a essere valide, almeno fino a eventuali modifiche locali.  Il versamento del bollo rimarrà interamente nelle casse della regione di residenza del proprietario, rafforzando il principio del federalismo fiscale. Ogni regione manterrà la libertà di definire aliquote, esenzioni e sconti (ad esempio per auto green, ibride, GPL o metano).  Alcune regioni avranno anche la facoltà, ma non l’obbligo, di reintrodurre una forma di rateizzazione quadrimestrale per categorie specifiche di utenti, come veicoli aziendali o ecologici.  Una delle novità più discusse riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo. In passato, il fermo poteva giustificare l’esonero del bollo quando l’auto non poteva circolare. Dal 2026 non sarà più così: il bollo andrà saldato anche se l’auto è ferma per motivi amministrativi o giudiziari, eliminando così un vuoto normativo che consentiva scappatoie non sempre coerenti. 

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Un’altra innovazione riguarda il tema dei passaggi di proprietà. Oggi, in caso di vendita entro il mese di scadenza, chi risulta proprietario al giorno del pagamento è responsabile del bollo. Con la nuova norma, l’onere sarà attribuito a chi risulta titolare del veicolo il primo giorno del periodo tributario, risolvendo così molte ambiguità tra venditore e acquirente.  Infine, per rafforzare la lotta all’evasione e rendere più trasparenti i dati, sarà istituito l’ANTA (Archivio Nazionale Tasse Automobilistiche), un sistema integrato tra ACI, PRA, regioni ed enti locali, pensato per semplificare i rimborsi, ottimizzare le attività di controllo e coordinare l’informazione tra chi versa e chi incassa. 





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