L’assemblea dei costruttori edili di Venezia s’interroga sul futuro del comparto e della filiera


L’efficientamento energetico delle abitazioni con i vari bonus e superbonus 110% per i privati, i cantieri pubblici con i fondi del PNRR. Il comparto dell’edilizia ha beneficiato di una congiunzione astrale favorevole le cui ricadute, in piccolo, Ance Venezia misura in termini numerici. Dal 2022 più imprese, più operai, più ore lavorate.

Insomma un volano per l’economia che rischia però, a breve, di rallentare la sua corsa. Effetto di un combinato disposto devastante: l’inverno demografico e la manodopera da formare. Se straniera da accogliere e ospitare. Per la prima volta, registra ANCE Venezia, sono più i lavoratori stranieri degli italiani. Il decreto flussi non basta, la formazione scarseggia e servirebbe un piano casa.

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Un 2025 con il segno più, ma con il 2026 scadranno i fondi del PNRR. 2027 quindi problematico per le costruzioni. Ance si appella alla direttiva dell’Unione Europea per le case green da qui al 2030. “Il Governo, però, deve aiutare le famiglie – è il ragionamento – e quindi metta i soldi”.

Abbiamo intervistato Giovanni Salmistrari, presidente Ance Costruttori edili Venezia



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