Diocesi: Caritas di Potenza, al via “Mi Fido di Noi”, progetto di microcredito e accompagnamento sociale


Marina Buoncristiano, direttore di Caritas diocesana di Potenza (foto: Caritas Potenza)

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E’ stato attivato nella diocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsico nuovo il progetto di microcredito sociale “Mi fido di noi”, segno concreto del Giubileo “che nasce dal desiderio di rispondere all’invito di Papa Francesco: ridare respiro e speranza a famiglie e singoli in difficoltà, attraverso strumenti che promuovano autonomia e dignità”: lo spiega in nota Marina Buoncristiano, direttore di Caritas diocesana di Potenza. Il progetto afferma il principio chiave secondo cui “il bene del prossimo non si realizza attraverso semplici trasferimenti monetari, che rischiano di generare dipendenza – precisa Buoncristiano -, ma attraverso percorsi di inclusione e accompagnamento che creino opportunità reali di reinserimento sociale per quanti oggi vivono ai margini”. “Mi fido di noi” sostiene l’attivazione di finanziamenti di microcredito sociale fino a 8.000 euro a persona, destinati a singoli o famiglie in condizioni di fragilità sociale o economica, in particolare a coloro che – pur non essendo esclusi dal circuito economico – non riescono ad accedere al credito ordinario.
Il piano di rimborso verrà concordato tra il richiedente e il tutor di comunità, che seguirà l’intero iter della pratica. La restituzione del prestito potrà avvenire in un massimo di 60 rate mensili. L’erogazione dei prestiti è prevista fino al 31 dicembre 2026, mentre la fase di rimborso potrà proseguire fino al 31 dicembre 2031. Il microcredito è rivolto a persone fisiche residenti, temporaneamente in condizione di vulnerabilità economica, sociale o energetica. È necessario che i richiedenti dimostrino una capacità di rimborso sostenibile. Non sarà possibile accedere al prestito in caso di condizioni economiche gravemente compromesse (debiti importanti o dipendenza strutturale da sussidi). Possono fare richiesta: persone disoccupate; persone con orario di lavoro ridotto per cause indipendenti dalla loro volontà; nuclei familiari colpiti da condizioni di non autosufficienza; famiglie che abbiano subito una forte contrazione del reddito o un incremento significativo di spese inderogabili. Le richieste che perverranno presso i Centri di ascolto Caritas dovranno essere condivise con il tutor di comunità, che si occuperà di istruire la pratica e costruire, insieme al richiedente e agli operatori Caritas, un percorso di accompagnamento comprensivo di monitoraggio e verifica. “Ogni volta che sosteniamo qualcuno nel rialzarsi, costruiamo una comunità più giusta, più umana, più vera”, conclude il direttore Buoncristiano.





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