Secondo l’indagine del Politecnico di Milano, nel 2024 la spesa per il digitale è aumentata del 3,5% rispetto all’anno precedente

Gli studi professionali italiani sono sempre più digitali. Nel 2024, la spesa complessiva ha raggiunto 1.954 milioni di euro, segnando +3,5% rispetto all’anno precedente. A investire di più, con una spesa media di 28.200 euro, sono gli studi multidisciplinari, contro i 12.900 dei monodisciplinari. La spesa media per il digitale è di 14.300 euro per i consulenti per il lavoro, 14.000 euro per i commercialisti e 10.400 euro per gli avvocati. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio “Professionisti e innovazione digitale” del Politecnico di Milano, che sottolinea comunque come la diffusione del digitale tra i professionisti sia ancora principalmente legata a obblighi di legge o a necessità operative. 

Le tecnologie più richieste

In pole position, tra le tecnologie più diffuse, ci sono i sistemi per la gestione di videoconferenze, già presenti in almeno il 65% degli studi, mentre le soluzioni di business intelligence oscillano tra il 4% e il 10% e quelle di intelligenza artificiale spaziano tra il 12% e il 17% in base alla professione e tra l’11% e il 21% a seconda della dimensione. 

Social e internet

Inoltre, dall’indagine emerge che il sito internet dello studio è diffuso tra il 37% dei commercialisti, il 47% dei legali e il 55% di consulenti del lavoro e multidisciplinari, mentre le pagine social sono presenti nel 24% degli studi di commercialisti, 42% degli avvocati, 36% dei consulenti del lavoro e dei multidisciplinari. Ancora poco diffusi, invece, i CRM (Customer Relationship Management), con soglie tra il 6% dei consulenti del lavoro e l’11% dei multidisciplinari.