(tanto più se aggiunti alla svalutazione del dollaro) non
mettono solo a rischio le esportazioni ma anche la tenuta delle
nostre imprese e i posti di lavoro. Conseguenze che si
sentiranno fortemente anche nella nostra provincia”, così il
presidente della Cna di Pesaro e Urbino, Michele Matteucci.
“All’inizio della trattativa – ricorda – i dazi minacciati
dagli Usa erano addirittura del 50%. Evidentemente si è percorso
un buon pezzo di cammino. L’obiettivo però non può che essere
quello di ‘dazi zero’ e di un’area di libero scambio Ue-Usa.
L’Unione Europea dovrebbe far valere il valore del suo Pil, il
22% a livello mondiale (poco inferiore al 25% degli Usa) e
mettere sulla bilancia anche che dal piano di riarmo a
guadagnarci saranno le imprese statunitensi. Allo stesso tempo
si dovrebbe impegnare per facilitare il commercio infra-europeo.
– conclude – Al governo italiano chiediamo non solo di fare
ulteriori pressioni su Washington ma anche di studiare con
rapidità piani di accesso ad altri mercati internazionali,
evitando che all’estero sia condotta solo una minoranza di
grandi e medie aziende lasciando così a casa oltre nove imprese
su dieci della nostra regione e provincia”.
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