bonus (di pochi centesimi) a chi lavora con il caldo


Non si sono fermati sotto piogge battenti, con la neve e sulle strade allagate e in questi giorni di caldo record, nell’afa e sull’asfalto rovente. Ma mentre il Piemonte, prima regione italiana che allarga anche ai rider delle piattaforme di consegna di cibo a domicilio l’ordinanza sul lavoro, dalla Nidil-Cgil arriva una segnalazione su Glovo che avrebbe introdotto bonus economici legati alle temperature, che salgono con l’aumentare del caldo.   Ai ciclo-fattorini, spiega il sindacato, è stata inviata in questi giorni comunicazione in tal senso, che contiene, però, un “messaggio implicito”: rischia di “trasformare un pericolo per la salute in un incentivo economico”. 

I bonus sono del 2% tra i 32 e i 36 gradi, del 4% tra i 36 e i 40, dell’8% per temperature superiori ai 40 gradi: aumenti che equivalgono a pochi spiccioli. Il sindacato ha scritto a Glovo sottolineando che “nessun compenso può giustificare il lavoro in condizioni di rischio estremo” e ha chiesto di correggere la comunicazione: in caso di ondate di calore come quelle di questi giorni il lavoro va sospeso.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ma Glovo, con una nota diffusa in serata, dice: “L’attuale modello di collaborazione garantisce a ciascun rider la massima libertà di scelta su quando e come lavorare, anche in presenza di condizioni climatiche difficili. In questo contesto, il cosiddetto bonus previsto durante i periodi di caldo estremo nasce come una misura compensativa e non rappresenta in alcun modo un incentivo alla prestazione”. L’azienda desidera anche riaffermare “l’impegno prioritario per la tutela della salute e della sicurezza dei rider” e conferma “la propria disponibilità a proseguire il dialogo all’interno del tavolo sindacale già attivo”.

Intanto, per la categoria dei lavoratori del food delivery arriva un primo segnale dalla Regione Piemonte: “Un anno fa siamo stati la prima Regione in Italia ad adottare un’ordinanza per regolare le attività in caso di esposizione al sole e alte temperature e oggi siamo i primi ad allargare l’ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter”, spiega il presidente della Regione Alberto Cirio. “E’ evidente che si tratta di un lavoro che per sua natura è svolto principalmente nell’orario dei pasti, e per il pranzo quindi in ore molto calde – osserva Cirio – ed è per questo che all’ordinanza sono affiancate le indicazioni operative per svolgere il lavoro in sicurezza, adottando misure di riduzione del rischio. Ad esempio si suggerisce la fornitura, da parte dei datori di lavoro, di ‘strumenti’ di protezione dal caldo quali le bottigliette di acqua e sali minerali, l’uso di abbigliamento adeguato, turni e pause all’ombra”.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Ma per la Nidil-Cgil piemontese non basta e si chiede una modifica nell’ordinanza, inserendo nei soggetti tutelati anche le lavoratrici ed i lavoratori del food delivery: “Pretendiamo che si fermi il servizio in condizioni di caldo estremo”. E a Firenze in questi giorni estivi di caldo torrido ‘Casa Rider’ -il progetto nato nella città toscana, che offre un luogo a chi pedala ogni giorno per le strade della città – è un rifugio anche per stare un po’ di tempo a temperature più accettabili. La struttura infatti, che si trova in via Palmieri, in pieno centro, è climatizzata. Dunque d’estate diventa un punto di riferimento importante, così come lo è d’inverno quando i ridersi riposano tra una consegna e l’altra.



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