Ruffini, ‘l’Europa sviluppi indipendenza tecnologica digitale’ – EspansioneTv


(ANSA) – ROMA, 02 LUG – ‘È sicuramente possibile creare social network, piattaforme di e-commerce e streaming, che rispettino le norme e i valori europei. Dico di più: per favorire la partenza di raggruppamenti di imprese europee che ci diano indipendenza tecnologica e tutelino anche l’informazione libera e democratica da algoritmi opachi e potenzialmente eversivi, bisognerebbe varare uno sconto fiscale rilevante, da concordare ovviamente con gli altri Paesi europei’. Lo ha detto Ernesto Maria Ruffini, promotore dei comitati Più Uno, intervenendo oggi a margine dell’Assemblea privata dei soci di Confindustria Como a cui è stato invitato come relatore. ‘L’autonomia strategica non deve riguardare solo comparti come l’energia – ha aggiunto – e la difesa non si costruisce solo con il riarmo perché sotto attacco è tutto il modello europeo. È necessario promuovere tecnologie continentali anche per il nostro uso quotidiano che rispettino le norme europee di trasparenza, tutela dei dati e della concorrenza. I giganti del web, come si vede anche dalla vicenda della tassa minima globale, stanno operando una distorsione del mercato tale da danneggiare la libertà di tutti. L’Europa deve battersi per i valori che stanno dietro la sua bandiera’. ‘Inoltre – ha concluso Ruffini – c’è anche una rilevanza industriale per un investimento coordinato in questo comparto. La politica industriale, che soprattutto in Germania sta nuovamente tornando da protagonista, deve vedere anche il nostro paese in prima fila. Grazie all’invito di oggi, di cui ringrazio Confindustria Como, ho potuto nuovamente apprezzare, qualora ce ne fosse stato il bisogno, tutte le nostre potenzialità’. In un articolo per Avvenire, l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate interviene poi sulla Global minimum tax e sull’importanza di difendere i principi di uguaglianza e democrazia. ‘La soluzione della tassa minima globale del 15% da versare nei Paesi in cui si generano ricavi – scrive – appare fortemente indebolita da un recente accordo G7 secondo cui le aziende americane, e solo queste, saranno escluse dalla tassa minima globale. Una soluzione accettata perché Trump ha minacciato ‘tasse di ritorsione’ sulle imprese dei Paesi che adotteranno tassazioni punitive’. ‘Siamo dunque arrivati al paradosso di considerare come punitiva l’applicazione stessa del principio di uguaglianza e leale concorrenza, un confine che non possiamo permetterci di superare e che anzi dobbiamo trovare il coraggio di difendere con fermezza”. Ora, osserva il fondatore dei Comitati Più Uno, “dobbiamo prendere coscienza che il modello europeo è sotto attacco e che è nostro dovere difenderlo. È giunto il momento per l’Europa – conclude Ruffini – di difendere con determinazione il proprio mercato, i propri principi e lo stato di diritto. E bisogna anche reagire, non solo difendere’. (ANSA).



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