In un’impresa storica l’intelligenza artificiale generativa sfrutta le informazioni contenute in tutti i documenti e materiali aziendali per dare vita a un percorso formativo attivo, che trasmette ai giovani dipendenti il sapere dei grandi maestri artigiani. Mentre in uno show room la realtà virtuale immerge i visitatori in un’esperienza che vede elementi di arredo scomporsi in ogni singola parte e mostrare tutta la loro complessità. E all’interno di spazi digitali immersivi opere senza tempo, dipinte a mano da sapienti maestri artigiani su raffinate e materiche carte da parati, appaiono incorniciate come quadri, si scompongono, prendono vita e raccontano il processo d’ispirazione e creazione.
Sono solo alcuni esempi del potenziale trasformativo insito nell’incontro tra artigianato e nuove tecnologie. E sono solo alcune delle innovazioni generate dalle nove imprese del settore moda e design protagoniste della prima edizione di Artigiani 4.0, il programma di accelerazione digitale e manageriale promosso da Regione Lombardia e realizzato da Upskill 4.0, startup innovativa, società benefit e spin-off della Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, guidata dall’economista Stefano Micelli.
Il percorso di accelerazione
Nove eccellenze artigiane, operanti nel territorio lombardo e selezionate attraverso un bando, hanno intrapreso un percorso lungo un anno, fatto di formazione avanzata, consulenza, tutoraggio personalizzato e open innovation, per essere accompagnate nella transizione digitale e nell’individuazione di nuove strategie di business. Obiettivo: valorizzare il made in Lombardia come modello competitivo e sostenibile, rafforzando il posizionamento delle imprese dell’alto artigianato, promuovendo la formazione di nuove competenze, sostenendo la transizione digitale e incentivando la creazione di reti.
Ieri, nel Belvedere Silvio Berlusconi di Palazzo Lombardia, con l’assessore al turismo, marketing territoriale e moda della Regione Barbara Mazzali e le imprese protagoniste, si è tenuta la presentazione dei risultati della prima edizione di Artigiani 4.0 e l’avvio della seconda.
“Sono profondamente convinta che l’artigianato lombardo rappresenti una delle espressioni più alte del genio creativo italiano – ha dichiarato l’assessore al turismo, marketing territoriale e moda della Regione Lombardia Barbara Mazzali – Non si tratta solo di mani sapienti e tradizioni antiche: si tratta di visione, di identità, di bellezza che diventa impresa. E oggi, grazie al progetto Artigiani 4.0, abbiamo dimostrato che anche i mestieri più radicati nella storia possono dialogare con le tecnologie più avanzate, dall’intelligenza artificiale alla realtà virtuale, senza perdere la propria anima. Questo è esattamente il senso del nostro impegno come Regione Lombardia: accompagnare le imprese artigiane in un percorso di crescita che le renda sempre più protagoniste dell’economia contemporanea, valorizzando la qualità, l’unicità e la capacità di innovare. Il lavoro fatto da Upskill 4.0 con queste nove eccellenze è straordinario perché non si è limitato a fornire strumenti digitali, ma ha costruito visioni, racconti, nuove forme di narrazione capaci di far emergere il valore umano, estetico e culturale di ogni impresa. Oggi abbiamo visto come la tradizione può essere il punto di partenza per costruire futuro, e come l’innovazione, se guidata con intelligenza e sensibilità, può rafforzare le radici invece di spezzarle. Questo è il modello di sviluppo che vogliamo sostenere e raccontare al mondo: un modello in cui artigianato, tecnologia, giovani e territori si tengono per mano per scrivere, insieme, una nuova pagina del made in Lombardia”.
“Le trasformazioni del mercato a livello internazionale offrono opportunità importanti ai piccoli produttori di alta qualità – ha sottolineato Stefano Micelli, professore ordinario di international management alla Venice School of Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia e presidente di Upskill 4.0 – C’è una domanda internazionale che cerca l’autenticità del saper fare italiano ed è disposta a riconoscere il valore dell’alto artigianato. La condizione per dialogare con questa domanda è sviluppare strumenti di comunicazione evoluti, fare propria la cultura del digitale, innestare questi cambiamenti in una cultura orientata alla crescita. Si tratta di promuovere un percorso di innovazione coerente con le specificità culturali e organizzative di imprese che da tempo hanno imparato a bilanciare eccellenza manifatturiera e servizi su misura. Promuovere un incontro virtuoso tra saper fare e innovazione è stato l’obiettivo principale del programma di accelerazione Artigiani 4.0“.
Le innovazioni sviluppate dalle eccellenze artigiane
Sono nove le imprese dell’alto artigianato lombardo protagoniste della prima edizione di Artigiani 4.0.
C’è Bonacina1889 che a Lurago d’Erba, in provincia di Como, curva da 136 anni canne di giunco, tesse e intreccia fili di midollino, per dare vita a elementi di arredo che hanno un posto speciale in musei internazionali, hotel di lusso e famose residenze private. L’azienda oggi è alla quarta generazione con il trentaquattrenne Elia Bonacina alla guida di un team di giovani artigiani e manager. Per trasmettere l’heritage, l’impresa ha ideato insieme agli esperti di Artigiani 4.0 una soluzione di intelligenza artificiale generativa che, sfruttando le informazioni contenute nei documenti e nei materiali aziendali, ha creato un percorso formativo attivo che trasmette ai suoi giovani dipendenti (oggi con una media sotto i trenta anni) il sapere dei grandi maestri artigiani.
E c’è Fabscarte che, ispirandosi alla natura e all’arte, realizza a Milano collezioni di raffinate carte da parati senza tempo: opere dipinte a mano su carta, uniche nel disegno e nella matericità. Per far comprendere quanto questa artigianalità sia una forma d’arte, Fabscarte ha realizzato uno spazio digitale immersivo, dove le loro opere appaiono come quadri dipinti su raffinate e materiche carte da parati, si scompongono, prendono vita e raccontano il processo d’ispirazione e creazione.
A Meda, nella provincia di Monza e Brianza, c’è invece BertO, che valorizza la tradizione ultracentenaria del territorio progettando e producendo arredi di design sempre personalizzabili e di alta qualità per la zona giorno e la zona notte. Per mostrare e spiegare la complessità strutturale dei loro mobili, l’azienda ha progettato insieme agli esperti un’esperienza di realtà virtuale, integrata nello show room, che accompagna i visitatori in un viaggio attraverso la funzione e il valore innovativo di ogni elemento.
A Voghera c’è Merli Marmi che dal 1899 plasma marmi e graniti, tramutandoli in oggetti unici e personalizzati di arte funeraria e interior design. Per raccontare alla comunità la lunga tradizione della lavorazione del marmo, l’azienda ha creato, all’interno della propria sede produttiva, un museo che promuove esperienze per scoprire la lavorazione del marmo e della pietra naturale.
E ancora a Gerenzano, in provincia di Varese, c’è la società benefit CBS Serramenti che trasforma finestre e porte-finestra in soluzioni su misura e ad alta efficienza energetica, per migliorare il comfort, il benessere e la qualità della vita delle persone. CBS Serramenti ha scelto di costruire non solo finestre, ma valore per il territorio diventando Società Benefit. E per raccontarlo ha ideato un museo digitale che, attraversando le radici, il fusto e le fronde di un albero 3D interattivo, che cresce e si evolve, narra la nascita, la visione e i progetti dell’impresa.
Ma c’è anche il Laboratorio Paravicini dove, in un cortile nascosto del centro storico di Milano, tre sorelle danno vita, insieme alla loro madre, a collezioni di ceramiche senza tempo, animate da mondi onirici ed esotici e decori realizzati a mano. L’azienda ha deciso di aprire online le porte del proprio laboratorio mostrando in un tour, che si snoda attraverso foto e video emozionali, le opere, l’ispirazione e i processi di lavorazione che hanno dato vita a 30 anni di collezioni.
E c’è Max Maiorino, il calzolaio influencer che durante la pandemia ha deciso di riprendere in mano, a Saronno, il mestiere di famiglia e oggi, a 34 anni, è cercato dalle griffe e riceve scarpe da riparare e personalizzare da Stati Uniti e Sud America. La veloce notorietà, ottenuta anche grazie ai social, ha portato Max Maiorino a dover gestire una mole improvvisa di richieste. Per organizzare al meglio l’attività, Max ha sviluppato con gli esperti una soluzione software personalizzata per ottimizzare e rendere più veloce ogni processo.
C’è poi Noah Guitars, che nel quartiere Lambrate di Milano realizza chitarre elettriche e bassi in alluminio aeronautico combinando alta tecnologia e abilità manuali. Per consolidare la propria presenza a Lambrate e costruire una rete viva di appassionati di musica, Noah Guitars ha deciso di aprire le porte della propria sede, Villa Busca Serbelloni (della La Palazzetta), una delle ultime ville di delizia del diciassettesimo secolo, trasformandola in uno spazio ibrido dove ospitare concerti ed eventi culturali.
E infine c’è Adea, la società di servizi del Laboratorio Lopane che a Cormano ridona vita e splendore a macchine d’epoca e veicoli da collezione. Adea integra l’attività del Laboratorio Lopane fornendo servizi di conservazione, manutenzione e anche partecipazione a eventi delle auto d’epoca. Per migliorare la gestione dei processi aziendali, ha sviluppato un applicativo che si integra con quello del Laboratorio Lopane consentendo di documentare tutti gli interventi e certificarne il valore. Obiettivo: creare il passaporto digitale dell’auto d’epoca.
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