Deloitte investe 75 milioni: nasce un polo dell’innovazione e dell’intelligenza artificiale – Foto 1 di 14


BARI – Con un investimento complessivo da 75 milioni di euro, Deloitte inaugura a Bari un hub strategico per la trasformazione digitale del Mezzogiorno e del sistema Paese. La nuova sede, situata all’interno della Fiera del Levante, rappresenta non solo un presidio tecnologico ma anche un centro avanzato di ricerca e sviluppo, realizzato grazie a un primo investimento da 50 milioni destinato alla riqualificazione dell’immobile e alla nascita del polo NextHub.

Durante l’inaugurazione, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Bari Vito Leccese, il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo Antonio Decaro e il CEO di Deloitte Italia Fabio Pompei, è stato annunciato un nuovo investimento da 25 milioni per la creazione del “GenAI Center for Business Innovation”, un centro altamente specializzato sull’intelligenza artificiale. La struttura ospiterà oltre 70 esperti dedicati alla trasformazione dei processi aziendali in settori strategici come energia, ambiente, meccanica avanzata, Space Economy, logistica, turismo e sicurezza informatica.

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L’imponente struttura, che si estende su 9.000 metri quadrati, può ospitare circa 1.200 postazioni di lavoro, con spazi meeting, sale smart e un auditorium. Il progetto ha seguito criteri rigorosi di sostenibilità ambientale, integrando elementi storici della Fiera con tecnologie di ultima generazione per favorire il benessere lavorativo. Parte degli spazi sarà inoltre messa a disposizione dell’incubatore d’impresa per supportare start-up nel campo della mobilità sostenibile e della Space Economy.

Secondo quanto affermato da Fabio Pompei, l’apertura della sede di Bari è l’ultimo traguardo di un percorso avviato nel 1999. “Il nostro polo di innovazione – ha dichiarato – nasce per accompagnare le imprese nella transizione digitale e nel campo dell’intelligenza artificiale, valorizzando i talenti locali e costruendo competenze fondamentali per affrontare le sfide future”.

Deloitte conta oggi oltre 2.000 addetti a Bari, di cui più di 1.700 all’interno di NextHub, con un tasso di crescita del personale salito del 60% nell’ultimo anno fiscale. L’obiettivo è quello di raggiungere quota 2.700 entro maggio 2026, con nuove assunzioni nei settori STEM, finanza, audit, project management e digital transformation.

Il presidente Michele Emiliano ha ribadito l’importanza strategica dell’insediamento: “Grazie a Deloitte, 1.200 giovani pugliesi avranno l’opportunità di inserirsi in settori chiave come agroalimentare, aerospazio e salute. Il nostro sostegno è concreto: 17 milioni di euro investiti dalla Regione, frutto di una visione che guarda al futuro”. Emiliano ha inoltre ricordato la recente approvazione della legge regionale sull’intelligenza artificiale, che consentirà alle imprese locali di adottare tecnologie innovative per migliorare la produttività e incentivare la ricerca scientifica.

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Durante l’evento è stato presentato un primo estratto del prossimo studio sull’economia pugliese, sviluppato da Deloitte Economics. Secondo i dati raccolti, tra il 2010 e il 2023 la Puglia ha visto una crescita del PIL pro-capite reale quasi doppia rispetto alla media italiana e significativamente superiore a quella del Mezzogiorno. Nel 2023, la crescita è stata dell’1,1%, contro lo 0,7% nazionale.

Importanti anche i dati sull’occupazione giovanile: nella fascia 15-24 anni, la Puglia registra un tasso del 16,5%, superiore alla media del Mezzogiorno (13,9%), ma ancora lontano dalla media italiana (20,4%). Nella fascia 25-34 anni, il dato pugliese è del 55,9%, rispetto al 51,2% del Sud e al 68,1% dell’Italia intera. A parità di titolo di studio, i pugliesi hanno tassi di occupazione più alti rispetto agli altri residenti del Mezzogiorno: 39% per chi non ha titoli, 54,7% per i diplomati e 74,4% per i laureati.

Con l’apertura del nuovo centro, Deloitte si posiziona come uno degli attori principali della trasformazione tecnologica e occupazionale della regione, in una sinergia sempre più stretta tra istituzioni, impresa e ricerca.





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