Via libera da Bruxelles al piano italiano per l’energia: prezzi stabili e investimenti green con “Energy Release 2.0”


La Commissione europea ha approvato positivamente il progetto “Energy Release 2.0”, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il piano è stato ritenuto pienamente compatibile sia con le regole del mercato interno che con la normativa sugli aiuti di Stato, aprendo così la strada alla sua piena attuazione.

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha accolto con soddisfazione il parere di Bruxelles, sottolineando come il modello italiano riesca a coniugare tre elementi chiave: competitività economica, sostenibilità ambientale e rispetto delle regole europee. A suo avviso, offrire condizioni energetiche vantaggiose alle imprese più energivore non significa concedere privilegi, bensì tutelare l’occupazione, sostenere settori produttivi strategici e attrarre investimenti industriali sul territorio.

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Il funzionamento della misura prevede due fasi distinte. In una prima fase, viene garantita una fornitura di energia a prezzo agevolato, pari a 65 euro per megawattora, destinata alle imprese ad alto consumo energetico. Successivamente, i beneficiari sono tenuti a restituire il vantaggio ottenuto, contribuendo direttamente – o tramite operatori selezionati attraverso un’asta gestita dal GSE – alla produzione o al finanziamento di nuova energia da fonti rinnovabili.

Il meccanismo si basa sull’utilizzo dell’energia rinnovabile già gestita dal Gestore dei Servizi Energetici, a cui si aggiunge l’attivazione di nuova capacità verde. In questo modo, il provvedimento risponde a una duplice esigenza: da un lato, sostenere le imprese colpite dall’aumento dei costi dell’energia; dall’altro, accelerare il percorso verso la decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e una transizione ecologica giusta.

Pichetto ha espresso gratitudine nei confronti della Commissione europea per il dialogo istituzionale e ha ringraziato i tecnici del Ministero per il lavoro svolto, definendo “Energy Release 2.0” un modello virtuoso di collaborazione tra l’Italia e le istituzioni europee.

In un contesto segnato dall’instabilità dei mercati energetici e da una crescente urgenza ambientale, strumenti come questo diventano fondamentali per accompagnare le imprese in un’evoluzione sostenibile, in cui la crescita industriale non sia in contrasto con gli obiettivi climatici. Se efficace, la misura potrebbe diventare un riferimento anche per altre politiche settoriali, contribuendo a delineare una strategia energetica nazionale solida, equa e orientata al futuro.

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