Dopo la Polonia, Copenaghen guiderà il prossimo semestre di presidenza del Consiglio Ue a partire dal primo luglio. La presidenza del Consiglio dell’Unione Europea è detenuta da uno Stato membro che presiede le riunioni contribuendo a garantire la continuità dei lavori dell’UE. I paesi dell’UE condividono questo lavoro a rotazione dal 1952, quando la Repubblica federale tedesca detenne la presidenza da settembre a dicembre, e la presidenza iniziò a ruotare ogni sei mesi dal 1958. Dal primo gennaio 2025, la Polonia ha assunto la Presidenza del Consiglio dell’Ue. E sta per lasciare il timone alla Danimarca.
La Danimarca: “Focus sulla semplificazione”
Uno degli assi portanti della presidenza sarà la promozione di una transizione energetica verde che non comprometta la competitività delle imprese europee. E le priorità della Danimarca alla guida dell’Ue “saranno incentrate in generale sulla semplificazione: vogliamo un settore dell’agricoltura e pesca più competitivo e dobbiamo farlo in modo più semplice. Oggi abbiamo molte leggi che contraddicono alcuni dei nostri obiettivi politici. Dobbiamo migliorare la regolamentazione in generale e dobbiamo farlo anche nell’ottica di aumentare la competitività del settore stesso”, ha detto nei giorni scorsi il ministro dell’agricoltura della Danimarca, Jacob Jensen, al suo arrivo al Consiglio Ue Agrifish. Rispondendo a una domanda, Jensen ha confermato che buona parte del lavoro di semplificazione sarà orientato sulla nuova Pac. “Vediamo che gli agricoltori chiedono maggiore flessibilità e vogliono anche raggiungere gli obiettivi politici, ma questo ha anche a che fare con il quadro” regolatorio “che noi diamo loro, quindi anche in questo caso vediamo un potenziale di semplificazione e di migliore regolamentazione”.
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