Per la prima volta a metà anno manco un centesimo dalla famiglia o dalle società del fondatore di Forza Italia. L’anno scorso a quest’epoca arrivati 600 mila euro, l’anno prima 700 mila. A fare felice Elly Schlein la conduttrice tv moglie di Giorgio Gori, eurodeputato Pd
C’è tempo ancora nel secondo semestre, ma per la prima volta nei primi sei mesi del 2025 alle casse di Forza Italia è mancato l’apporto della famiglia Berlusconi e della Fininvest. Zero euro versati rispetto ai 600 mila arrivati nell’anno precedente, quando tutti e cinque gli eredi Berlusconi (Marina, Piersilvio, Eleonora, Barbara e Luigi) avevano versato entro aprile il massimo consentito dalla legge per finanziare un partito: 100 mila euro a testa. E a loro si era aggiunto con lo stesso identico versamento al partito guidato da Antonio Tajani anche lo zio Paolo, fratello di Silvio ormai scomparso da un anno. Fra febbraio e marzo del 2023, con il fondatore del partito ancora in vita, erano arrivati in cassa 700 mila euro: 100 mila a testa dai cinque figli, dallo zio e anche dalla Fininvest spa. Quest’anno zero, e rischia di diventare un problema per Tajani, che così non può nemmeno più vantare il record del massimo finanziamento raggiunto, perché nessun altro ha versato a Forza Italia 100 mila euro e il contributo più elevato fin qui è rappresentato dai 30 mila euro versati dallo Studio Pichetto e associati srl trasmessi alla tesoreria delle Camere il 30 gennaio scorso.
Il sorpasso di Elly Schlein su Antonio Tajani grazie alla consorte di Giorgio Gori
È ancora presto per escludere un “ravvedimento operoso” degli eredi Berlusconi da qui alla fine dell’anno, ma in questo momento il piatto di Forza Italia piange. Ancora di più perché la palma del finanziamento più consistente ricevuto quest’anno passa dagli azzurri a un partito rivale, il Pd di Elly Schlein. Anche qui il caso non è diversissimo da quello Berlusconi-Forza Italia, perché a versare 90 mila euro in due diverse tranche (una da 80 mila e una da 10 mila euro) è l’ex conduttrice Mediaset e Rai, Cristina Parodi. I due versamenti sono stati fatti alla amministrazione del Pd di Bergamo e trasmessi alla tesoreria delle Camere il 26 marzo scorso per la obbligatoria registrazione. Risalgono però all’anno precedente, e sono anche in questo caso un finanziamento avvenuto tutto in famiglia. La Parodi infatti è la consorte dell’ex sindaco di Bergamo (ed ex manager Fininvest) Giorgio Gori, che proprio nel 2024 il Pd ha candidato con successo all’europarlamento.
Giù anche gli incassi di Calenda e Renzi. Dalle pmi contributi (piccoli) a Salvini
Al giro di boa del primo semestre sia il Pd che Fratelli di Italia e il Movimento 5 stelle non hanno ricevuto nemmeno un contributo da società esterne. Scemato molto l’appeal sotto questo profilo di due partiti che negli anni precedenti avevano registrato la corsa di imprese e imprenditori a finanziarli: Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. La forza politica più attrattiva per il mondo delle imprese è risultata essere Coraggio del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Ma anche in questo caso si tratta di una partita di giro in famiglia, perché a contribuire oltre al diretto interessato sono state soprattutto imprese del Gruppo Umana che appartiene proprio a lui. Ha numerosi finanziamenti da imprese invece la Lega di Matteo Salvini, ma quelli più alti non superano i 30 mila euro di importo.
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