estate da record e assunzioni in crescita del 6,4%, si punta agli 8 milioni di presenze nel 2025


Un’estate che potrebbe segnare una svolta storica per il turismo umbro. Le imprese del comparto si preparano a una stagione da tutto esaurito e investono in capitale umano come mai prima d’ora. Secondo i dati Excelsior, realizzati da Unioncamere e Ministero del Lavoro, tra giugno e agosto sono previste 3.640 nuove assunzioni nei settori di alloggio, ristorazione e servizi turistici, con una crescita del +6,4% rispetto al 2024. Un indicatore inequivocabile: la fiducia è alta e la domanda si preannuncia in forte espansione.

“Quando le imprese assumono di più, vuol dire che si aspettano di lavorare di più”, commentano gli analisti del sistema informativo. E il boom è già cominciato. Giugno registra un incremento del +17% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con 1.310 avviamenti previsti (erano 1.120 nel 2024). Segnali ancora più forti dalla provincia di Terni, che nel mese iniziale dell’estate stacca un sorprendente +36,4%, passando da 220 a 300 assunzioni. Perugia non resta indietro: +11% su base annua.

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L’Umbria punta agli 8 milioni di presenze, Mencaroni (Camera di Commercio): “Il turismo è industria, produce valoreora politiche strategiche”

Dietro i numeri, c’è una trasformazione strutturale che coinvolge l’intero sistema economico regionale. Lo sottolinea Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Per troppi anni il turismo è stato trattato come un settore marginale, quasi un riempitivo dell’economia umbra. Oggi, finalmente, si prende atto di una realtà che noi sottolineiamo da tempo: il turismo è un’industria, a tutti gli effetti”.

“Produce occupazione, anche qualificata, attira investimenti, valorizza le competenze locali e promuove l’immagine della nostra regione nel mondo. I dati Excelsior lo dicono chiaramente: la crescita degli avviamenti al lavoro nel comparto turistico non è episodica, ma strutturale”, prosegue Mencaroni. “L’Umbria ha tutte le carte in regola per fare del turismo una leva strategica di sviluppo economico e sociale, integrata con cultura, ambiente, artigianato e agricoltura”.

Nel 2024 le presenze turistiche in Umbria hanno sfiorato quota 7,3 milioni. L’obiettivo dichiarato è raggiungere e superare gli 8 milioni nel 2025. E la crescita occupazionale è uno degli indicatori più affidabili della solidità di questo trend.

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Servono competenze: il nodo della reperibilità resta critico

Accanto alla quantità, cambia la qualità della domanda di lavoro. Le imprese cercano figure in grado di coniugare accoglienza e capacità relazionali, gestione dei canali digitali, conoscenze linguistiche, abilità nel customer care. Non basta più la mansione, serve il valore aggiunto dell’esperienza.

Tuttavia, la difficoltà di reperimento rimane elevata: 56% dei profili richiesti nel turismo risultano “difficili da trovare”. A Terni, il dato peggiora, passando dal 50% al 56%; a Perugia si registra una lieve flessione, ma il problema rimane. Il mismatch tra domanda e offerta evidenzia l’urgenza di investimenti nella formazione professionale, nella riqualificazione delle competenze e nella sinergia tra scuola, ITS, Università e imprese.

Giubileo e centenario francescano spingono l’Umbria sulla scena internazionale

A spingere l’impennata delle previsioni c’è anche una congiuntura favorevole. Il Giubileo 2025, che porterà milioni di pellegrini in Italia, vedrà l’Umbria – con Assisi, Norcia, Cascia e altri luoghi simbolici – al centro del percorso spirituale. Si affianca poi la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, cuore del Giubileo francescano. Eventi di portata globale, che catalizzeranno flussi turistici importanti e continui, con ricadute economiche diffuse.

A questo scenario si sommano anni di promozione turistica mirata, con campagne che hanno puntato su autenticità e qualità esperienziale. Il claim “non è di moda, è senza tempo” ha permesso di intercettare un pubblico attento e fidelizzato, valorizzando la dimensione culturale, ambientale ed enogastronomica della regione.

Il turismo in Umbria non è più un settore accessorio, ma un pilastro strategico dell’economia locale. La stagione 2025 sarà un banco di prova cruciale: per la qualità dei servizi, la tenuta del sistema occupazionale e la capacità dell’intera regione di rispondere a una domanda in forte crescita. Una sfida che l’Umbria sembra pronta a cogliere, con realismo, visione e coesione istituzionale.

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