Anastasio: “Grandi investimenti nel post-sisma, ma serve continuità per garantire futuro alle aree interne” – OndaTv


Navelli— «Con i fondi della ricostruzione post terremoto abbiamo investito molto più che in edilizia: abbiamo puntato su imprese, turismo, cultura e coesione sociale, gettando basi solide per restituire futuro ai nostri territori. Ma questo percorso non può e non deve fermarsi: non possiamo permettere di avere paesi splendidi, ma deserti». A dirlo è Gianni Anastasio, sindaco di Pizzoli, presidente dell’Ecad 5 e coordinatore dei Comuni del cratere sismico 2009, tra i principali relatori dell’incontro “Comunità resilienti, innovazione sociale e futuro dei piccoli comuni dell’Abruzzo interno”, in programma oggi a Navelli nella sede comunale. Un appuntamento organizzato dall’Associazione Location per mettere attorno allo stesso tavolo istituzioni locali, amministratori e operatori del settore sociale, con l’obiettivo di riflettere su modelli di sviluppo, opportunità e sfide che attendono le aree montane e interne della regione. Tra i temi centrali, spiega Anastasio, c’è il ruolo decisivo dei fondi Restart, lo strumento che destina circa il 4% dell’intero budget per la ricostruzione — circa 110 milioni di euro — a progetti di rilancio socio-economico. «Per Pizzoli — racconta — i fondi Restart sono stati fondamentali: ci hanno permesso di attrezzare un’area dedicata alle attività produttive dove ora operano imprese artigiane e commerciali che danno lavoro a 200 persone, generando un indotto che arriva anche ai comuni più isolati. Lo stesso vale per il turismo: grazie a queste risorse, abbiamo potuto finanziare eventi, servizi e iniziative culturali che stanno facendo crescere le presenze turistiche, anche dall’estero». Ma per Anastasio la partita non finisce qui: «Oltre alle risorse, serve garantire servizi di qualità e connessioni efficienti. Lo smart working è una grande opportunità per ripopolare i borghi: la pandemia ha accelerato un cambiamento strutturale nel mondo del lavoro. Oggi è possibile vivere in un piccolo centro, con più qualità della vita e aria pulita, e lavorare per aziende ovunque nel mondo. Ma serve connessione veloce ovunque e servizi di prossimità per chi decide di restare o di trasferirsi». Al convegno di Navelli sono intervenuti anche Roberto Santangelo, assessore regionale al Sociale e alla Cultura; Manuela Tursini, assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila; Paolo Federico, sindaco di Navelli; Deborah Visconti, sindaca di Sant’Eusanio Forconese e presidente dell’Unione Comuni Montagna Aquilana; i consiglieri regionali Massimo Verrecchia e Pierpaolo Pietrucci; Karin Sorgi, presidente di Leonardo Società Cooperativa Sociale; Raffaello Fico, titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (USRC) e Salvatore Provenzano, titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (USRA). Un’occasione per ribadire che la sfida non è solo ricostruire muri, ma tenere viva la comunità: «Le risorse ci sono, ma devono tradursi in servizi, lavoro e qualità della vita per tutti: solo così possiamo evitare lo spopolamento e ridare speranza ai nostri borghi», conclude Anastasio.



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