sequestri per 1,2 milioni a Palermo



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Un cantiere fermo.  Ponteggi arrugginiti e sacchi di cemento abbandonati sotto il sole. Dietro quelle che dovevano essere delle opere di riqualificazione si nascondeva invece una truffa milionaria ai danni dello Stato. Oggi il colpo di scena: un sequestro da oltre 1 milione e 200 mila euro, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo.

Un provvedimento emesso dal G.I.P., su richiesta della Procura, nei confronti di un imprenditore e della sua impresa edile, accusati di aver sfruttato in modo illecito il Bonus Facciate. Le indagini sono partite da una verifica fiscale condotta dalla Compagnia di Partinico. Tutto era cominciato con alcune anomalie nei conti dell’impresa. Ma scavando tra documenti, pratiche edilizie e crediti d’imposta, gli investigatori hanno ricostruito quello che ritengono essere un vero e proprio schema di frode.

Il copione, sempre lo stesso: l’avvio di lavori di ristrutturazione in alcuni condomini del quartiere San Filippo Neri, lo ZEN. Interventi sulla carta regolarmente avviati, ma che nei fatti si sarebbero interrotti poco dopo, senza mai essere completati. A denunciarlo sono stati proprio i condomini. L’impresa, però, nel frattempo, aveva già avviato le procedure per ottenere il credito d’imposta. Documentazione completa, iter approvato e – secondo la ricostruzione degli inquirenti – crediti inesistenti che sarebbero stati ceduti a soggetti terzi, oppure usati per compensare debiti tributari dell’imprenditore. Una manovra sofisticata, costruita con attenzione: modelli F24 compilati ad arte, pratiche ineccepibili sulla carta, ma prive di riscontri nella realtà dei cantieri.

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