Scelto per guidare l’associazione in una fase cruciale di riconfigurazione economica, Rolandi porta in Confartigianato lo sguardo diretto dell’imprenditore: focus su energia, digitalizzazione, semplificazione e internazionalizzazione per affrontare il calo del manifatturiero e sostenere i nuovi settori in crescita.
Una guida con i piedi in azienda, lo sguardo sui mercati e la testa sui numeri. Paolo Rolandi è stato eletto presidente di Confartigianato Imprese Varese, succedendo a Davide Galli in un momento particolarmente delicato per l’economia del territorio. La sua nomina arriva al termine dell’assemblea ordinaria dei soci e segna una linea di continuità consapevole, ma anche un deciso orientamento verso una rappresentanza sempre più operativa, concreta e vicina ai reparti produttivi.
Un mandato che parte dall’osservazione del reale
In una provincia che sta lentamente ma inesorabilmente cambiando pelle, con filiere che si riorganizzano e nuovi settori che emergono, Rolandi rappresenta una presidenza “di fabbrica”, capace di intercettare le trasformazioni in atto non dai palazzi, ma dai piazzali delle imprese. È proprio questa visione concreta, maturata in anni di lavoro nel sistema Confartigianato e nelle aziende, a guidare il suo mandato: «La rappresentanza è efficace solo se conosce i dati, ascolta le imprese e propone soluzioni misurabili», ha dichiarato.
I numeri della svolta silenziosa
I dati elaborati dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia parlano chiaro: negli ultimi dieci anni la provincia di Varese ha perso il 6,1% delle sue imprese registrate. Il crollo colpisce in particolare i settori tradizionali: -19,3% nel manifatturiero, -25% nella meccanica, -23,4% nel tessile, -20,1% nella metallurgia. Ma mentre l’industria arretra, avanzano nuovi settori: +63,6% per la consulenza gestionale, +26,1% nei servizi software, +21,8% nella manutenzione e +19,7% per le attività paesaggistiche. Si tratta di un cambiamento profondo che impone all’associazione nuove domande e nuove risposte.
Energia, digitale, export: priorità che parlano d’impresa
Il programma 2025–2029 presentato da Confartigianato Varese è una tabella di marcia concreta: taglio ai costi energetici, semplificazione normativa, formazione tecnica specializzata, digitalizzazione a misura d’impresa e internazionalizzazione selettiva. Non si tratta di slogan, ma di obiettivi costruiti su dati reali, raccolti durante le numerose visite aziendali e analizzati con metodo.
In questo quadro, Rolandi – direttore generale di Cromatura Cassanese – assume il ruolo di cerniera tra bisogni e soluzioni, tra segnali deboli e strategie. La sua leadership è pensata per rafforzare il lavoro quotidiano dell’associazione: policy evidence-based, supporto consulenziale, creazione di strumenti ad hoc.
Un profilo di esperienza e visione sistemica
Classe 1967, originario di Cassano Magnago dove vive con la moglie e due figli, Paolo Rolandi è attivo in Confartigianato dal 1999. Vanta un curriculum fatto di responsabilità in ambito meccanico (a livello nazionale e regionale), oltre a un’esperienza significativa in Camera di Commercio, nel Cda del Cluster Made in Italy e come presidente di MECH NET. Ha seguito progetti di rilievo su energia, contrattazione, export e ottimizzazione dei costi.
Un mandato pragmatico e aperto al futuro
La presidenza di Rolandi nasce con l’intenzione di rafforzare il dialogo fra imprese e associazione. Un mandato che rifiuta la retorica e mette al centro l’ascolto, la misurazione e l’impatto concreto. Il futuro delle PMI, oggi, si gioca nei dettagli dei bilanci, nella gestione dei costi e nella capacità di evolvere. E Confartigianato Varese, sotto la sua guida, vuole essere presente esattamente lì dove serve.
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