Nel 2024 il valore complessivo delle attività finanziarie detenute dalle imprese italiane ha raggiunto quota 2.612,9 miliardi di euro, con un incremento di 39,6 miliardi rispetto all’anno precedente (+1,5%). È quanto emerge dal nuovo report del Centro studi di Unimpresa, basato su dati della Banca d’Italia, che evidenzia un rafforzamento della struttura patrimoniale, seppur in un quadro ancora caratterizzato da un saldo negativo tra attivo e passivo.
Il saldo patrimoniale netto migliora infatti, passando da –2.436,3 miliardi del 2023 a –2.399,8 miliardi, grazie soprattutto all’incremento di liquidità e investimenti, ma rimane negativo.
Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, ha commentato:
“la fotografia dei conti finanziari delle imprese italiane nel 2024 conferma una tendenza di rafforzamento patrimoniale che va valorizzato e sostenuto”
Depositi, titoli e partecipazioni trainano la crescita
Nel dettaglio, la crescita delle attività è trainata da:
- Depositi: +14,8 miliardi, per un totale di 533,1 miliardi (+2,9%)
- Titoli: +14,9 miliardi, in crescita del +16,9%, trainati dai titoli pubblici italiani (+8,2 miliardi)
- Azioni e partecipazioni: +12,7 miliardi, ora a quota 960,7 miliardi, la prima voce patrimoniale (35,7% del totale)
Le attività detenute all’estero salgono a 724 miliardi (+3%), pari al 27,7% del totale.
In controtendenza, i crediti commerciali calano da 732,5 a 728,8 miliardi (-3,7 miliardi), segnale di una contrazione nei volumi o maggiore efficienza nella gestione degli incassi.
Prestiti bancari in calo: -16,3 miliardi in un anno
Sul versante delle passività, il totale raggiunge i 5.012,6 miliardi, in leggero aumento rispetto ai 5.009,5 miliardi del 2023 (+0,06%). Tuttavia, all’interno del dato complessivo, si evidenzia un calo marcato dei prestiti bancari, che scendono da 615,2 a 598,9 miliardi (–16,3 miliardi, –2,6%).
Parallelamente, cresce il ricorso a forme alternative di finanziamento:
- Titoli emessi: +16,7 miliardi (+9,1%)
- Azioni e partecipazioni passive: +25,8 miliardi (+0,9%)
Le passività detenute all’estero aumentano da 916,6 a 942,7 miliardi (+2,8%), raggiungendo una quota del 18,8%.
Un nuovo equilibrio tra liquidità, investimenti e indebitamento
Nel complesso, il 2024 mostra una moderata ma significativa espansione della dotazione finanziaria delle imprese italiane, con segnali positivi sul fronte degli investimenti e della liquidità, ma anche una chiara evidenza di ricerca di nuovi equilibri tra fonti di finanziamento, spinta all’internazionalizzazione e minore dipendenza dal credito bancario.
Per Unimpresa, resta fondamentale l’intervento della politica economica, con misure a sostegno della patrimonializzazione, accesso al capitale e fiscalità premiale per chi reinveste gli utili.
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