Cambiare rotta sull’internazionalizzazione delle imprese italiane, superando la dipendenza da singoli mercati e guardando oltre il tradizionale asse Usa-Cina. È il messaggio lanciato da Mario Pozza, presidente di Assocamerestero, intervenuto a Cosenza per la 34ª convention mondiale dell’associazione, che riunisce 200 delegati da 63 Paesi e rappresenta 86 Camere di commercio italiane nel mondo.
Cosenza capitale dell’export italiano per tre giorni
L’incontro, promosso dal presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri, si tiene in un momento cruciale per il sistema imprenditoriale italiano. Lunedì sono attesi il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il viceministro Valentino Valentini e il presidente dell’ICE Matteo Zoppas, per un confronto di alto profilo sulle strategie commerciali italiane all’estero.
“Serve una globalizzazione più equilibrata e meno sbilanciata sull’asse Usa-Cina”
“Dobbiamo prendere atto che la globalizzazione degli ultimi anni era sbilanciata sull’asse Usa-Cina”, ha affermato Pozza, chiedendo un ripensamento dell’intero modello.
L’Europa, secondo il presidente, necessita di maggiore integrazione normativa e infrastrutturale, per completare un mercato unico Ue ancora troppo frammentato.
Una nuova regia per l’internazionalizzazione delle Pmi
Pozza ha insistito sulla necessità di una nuova regia strategica per l’export, centrata sullo sviluppo locale, sull’innovazione di prodotto e sulla formazione delle competenze interne.
“Le business community locali – ha detto – devono essere il motore della globalizzazione 2.0. Le Camere italiane all’estero sono pronte a guidare questo cambiamento”.
“Alleanze strategiche nei territori: ecco la chiave”
Infine, il presidente di Assocamerestero ha sottolineato l’importanza di costruire visioni di lungo periodo per le imprese italiane.
“Bisogna creare alleanze territoriali, valorizzare il capitale umano e offrire strumenti operativi per leggere le dinamiche dei mercati in tempo reale. Solo così l’Italia può competere nella nuova geografia del commercio globale”.
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