Intelligenza artificiale in Africa, l’Italia apre un centro per lo sviluppo


Un centro per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Africa. È tutto pronto per il lancio dell’AI hub per lo sviluppo sostenibile di dodici Paesi africani, promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp). Si tratta di un progetto approvato dai leader del G7 nell’estate 2024 (quando l’Italia guidava il Gruppo dei Paesi più industrializzati) e che rientra nel Piano Mattei per l’Africa del governo, oltre a riflettere gli obiettivi della strategia Global gateway della Commissione europea (che vuole collegare le infrastrutture tecnologiche europee a quelle balcaniche, africane e mediorientali), e i piani sull’AI dell’Unione africana.

L’AI hub si troverà a Roma e verrà inaugurato ufficialmente venerdì 20 giugno. Il suo obiettivo è quello di aiutare dodici Paesi africani (Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mauritania, Marocco, Mozambico, Repubblica del Congo, Senegal, Tanzania e Tunisia) a sviluppare e impiegare modelli efficaci di intelligenza artificiale in settori come agricoltura, sanità, infrastrutture, istruzione, formazione, acqua ed energia.

La piattaforma

Come spiegato in conferenza stampa lunedì 16 giugno dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, l’AI hub si presenterà come un sito su cui gli innovatori potranno cercare contatti e risorse per favorire lo sviluppo industriale africano attraverso l’intelligenza artificiale. Si tratta, dunque, di uno strumento attraverso il quale le startup africane potranno conoscere le multinazionali occidentali e avviare nuove collaborazioni che possano contribuire alla crescita del territorio.

L’hub, insomma, vuole essere una porta d’accesso sul mondo per i giovani innovatori del continente e per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale in Africa. In questo contesto, i partner occidentali dovranno supportare le startup africane nell’accesso alle infrastrutture di calcolo e di sviluppo dell’AI: dai supercomputer ai data center. E su questo punto la strada è ancora lunga: basti pensare che oggi l’Africa ha accesso a solo il 2% dei data center globali.

I primi passi da fare

La giornata di inaugurazione vedrà anche il lancio delle prime iniziative concrete legate all’AI hub.
Si parte con la presentazione delle caratteristiche della piattaforma: l’hub presenterà nella sua interfaccia anche un chatbot (chiamato “AI chatbot coach”) a cui sarà possibile chiedere consigli e contatti, oltre a una libreria digitale dove gli interessati potranno trovare tutte le informazioni necessarie per individuare i partner con cui collaborare. Inoltre, l’hub sarà una “piattaforma diagnostica”, attraverso la quale si potranno seguire i progressi dei progetti avviati.



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