La transizione ecologica passa anche dalla nuova normativa dei rifiuti che impone, anche alle realtà più piccole, di uniformarsi a un unico standard di qualità. Questo standard si chiama Rentri, acronimo di Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti, un nome che le aziende hanno iniziato a conoscere lo scorso febbraio, quando il nuovo sistema digitale ha sostituito definitivamente il vecchio cartaceo.
Più trasparenza ed efficienza
Il Rentri è stato progettato per garantire maggiore trasparenza, efficienza e controllo nella movimentazione dei rifiuti, coinvolgendo progressivamente tutte le categorie di operatori, comprese le piccole imprese. Il portale, infatti, è stato attivato lo scorso dicembre: entro febbraio si sono iscritti circa 70 mila operatori, tra cui impianti di recupero e smaltimento rifiuti, trasportatori e intermediari e imprese con più di 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi e non pericolosi da attività industriali o artigianali. Questa fase, ormai, è conclusa: ora l’attenzione si sposta sulle categorie che entreranno in gioco nei prossimi mesi, tra cui le piccole realtà produttive.
I prossimi soggetti obbligati all’iscrizione, infatti, sono, tra il 15 giugno e 14 agosto, le imprese tra 11 e 50 dipendenti che producono rifiuti pericolosi e non pericolosi da attività artigianali o industriali. A seguire, tra 15 dicembre 2025 e 13 febbraio 2026, toccherà a quelle fino a 10 dipendenti che producono rifiuti pericolosi. Con la registrazione le imprese dovranno gestire digitalmente i registri di carico e scarico, compilare e trasmettere i Formulari di identificazione dei rifiuti (Fir), versare un contributo annuo e un diritto di segreteria. Da non dimenticare, infine, l’altro importante adempimento annuale: la presentazione della denuncia Mud relativa ai rifiuti prodotti nel 2024, la cui scadenza è stata prorogata al 28 giugno.
Prepararsi per tempo
Il nuovo registro non è solo un obbligo normativo, ma anche uno strumento per modernizzare la gestione ambientale delle imprese; tuttavia, come ricordano da Confartigianato Imprese Bergamo è fondamentale prepararsi per tempo. L’adeguamento richiede necessariamente una revisione dei processi interni e interventi formativi per il personale dell’azienda.
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