TrenDevice, Simest revoca il finanziamento e ne chiede la restituzione




Ultim’ora news 12 giugno ore 17


TrenDevice, società dell’Egm che si occupa di economia circolare nel settore del ricondizionamento di prodotti tech di fascia alta (effettua il ritiro gratuito a domicilio da privati e aziende), ha ricevuto comunicazione da parte di Simest (società del gruppo Cdp che sostiene la crescita delle imprese italiane oltre confine) sulla «revoca del finanziamento precedentemente concesso nell’ambito del programma di inserimento nei mercati esteri».

Il titolo cede l’8%, giovedì 12 giugno, a 0,09 euro per 1,7 milioni di capitalizzazione. Si è quotato nel 2020 a 0,81 euro.

Simest revoca il finanziamento e ne chiede la restituzione

La revoca del finanziamento, «con richiesta di restituzione – in un’unica soluzione entro un mese  – dell’importo erogato per complessivi 700.000 euro, comprensivi di capitale e interessi, è stata disposta tenuto conto della mancata produzione del consuntivo e della relazione finale relativa al progetto». Il consiglio di amministrazione di TrenDevice farà le «dovute valutazioni nel contesto delle attività e analisi in corso per individuare possibili soluzioni di superamento della situazione di tensione economico-finanziaria aziendale».

I conti preliminari del 2024

Fondata nel 2013 da Antonio Capaldo, presidente e amministratore delegato e da Alessandro Palmisano, amministratore delegato, TrenDevice è un player nell’economia circolare nel settore del ricondizionamento di prodotti hi-tech di fascia alta (smartphone e tablet Apple, Samsung e IoT Device).

TrenDevice opera principalmente sul mercato italiano, impiega oltre 40 dipendenti e ha sede a Milano e a Manocalzati (Avellino). Il gruppo ha comunicato i risultati preliminari del 2024 chiuso con ricavi per 16,7 milioni, in calo del 14% rispetto ai 19,5 milioni registrati nell’esercizio precedente. Nel quarto trimestre, i ricavi sono scesi a 4,4 milioni, registrando una flessione del 34% anno su anno.

La società ha attribuito il calo alla crescente pressione competitiva nel settore online, non compensata dalle vendite nei negozi fisici, oltre all’impatto delle strategie di smaltimento delle scorte da parte delle grandi catene retail, in seguito all’entrata in vigore della normativa europea sulla standardizzazione dei caricatori Usb-C.

L’ebitda del 2024 si è attestato a 440.000 euro, segnando una contrazione del 78% rispetto a 2,0 milioni dell’anno precedente. Nel quarto trimestre, l’ebitda è diminuito del 96%, passando a 40.000 euro da 960.000, principalmente a causa della riduzione dei ricavi. (riproduzione riservata)



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