Rapporto Bankitalia: in Trentino cresce la produttività, non i salari | Gazzetta delle Valli


Mentre nel 2023 le retribuzioni sono cresciute senza purtroppo tener il passo con l’inflazione, il 2024, invece, segna un passo indietro: Bankitalia rileva una crescita media delle retribuzioni meno sostenuta di quella nazionale.

L’altra faccia della medaglia è il dato sulla produttività: mentre i salari si sono ridotti, la produttività del lavoro in Trentino dal 2007 è cresciuta più della media nazionale, anche se meno dell’Alto Adige. “E’ evidente che siamo di fronte ad un sistema squilibrato. In Trentino si è creata occupazione e con essa è aumentata la produttività rispetto alla media nazionale mentre le retribuzioni non sono salite adeguatamente restando sotto la media italiana e così relegando spesso le persone a lavori poveri che riguardano prevalentemente donne e giovani. Tutto questo conferma che ci sono margini per migliorare i salari in Trentino attraverso i contratti collettivi decentrati. Inoltre abbiamo l’urgenza di riprendere in mano il filo delle politiche del lavoro e della formazione da una parte, e dall’altra di realizzare nuove politiche industriali sostenendo le aziende che tornano ad investire nella ricerca e sviluppo e nella crescita dimensionale grazie alle quali le nostre imprese possono raggiungere rapidamente i livelli di produttività dell’Alto Adige”.

Un partita che si può giocare a livello provinciale nell’ambito del confronto sull’emergenza salariale. “Il sindacato confederale ha fatto le proprie proposte che vanno nella direzione di rafforzare la selettività degli sgravi fiscali alle imprese che scommettono sulla contrattazione integrativa e sulla partecipazione, nonché di garantire sostegni ai settori ad alto valore aggiunto e capaci di forti investimenti in innovazione. Intanto constatiamo che nonostante il tempo trascorso poche sono le misure concrete messe in atto dalla Giunta provinciale”, concludono.





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