La crisi non frena le piccole imprese, manca però manodopera specializzata


Conferma della dinamica positiva dell’occupazione, malgrado le ormai strutturali difficoltà di reperimento di nuova forza lavoro specializzata; sostanziale tenuta dell’export e interesse per l’adozione dell’intelligenza artificiale. E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’indagine congiunturale di Federlazio.

La crisi non frena le piccole imprese, manca però manodopera specializzata

L’associazione ha fatto il punto sul 2024 e analizzato le previsioni per l’anno in corso per quanto concerne piccole e medie imprese. “I dati del 2024 – spiega Federlazio – evidenziano segnali di stabilità ma esprimono un cauto ottimismo circa le aspettative per l’anno in corso, a causa della complessità del quadro geopolitico ed economico internazionale”. L’indagine è stata realizzata su un campione di 500 aziende regionali, di cui 50 viterbesi. Tornando al report, l’analisi dell’andamento demografico del tessuto imprenditoriale viterbese denota un saldo tra imprese nate e cessate lievemente positivo (+0,4%), rispetto all’1,63% a livello regionale e al +0,62% su base nazionale.

Occupazione in crescita

Buone notizie al sul fronte dell’occupazione, “che in provincia di Viterbo si rafforza malgrado le difficoltà di reclutamento di nuova forza lavoro, soprattutto specializzata”. Ulteriori difficoltà sono state registrate sui mercati di approvvigionamento delle materie prime, che per circa la metà delle risposte hanno riguardato la scarsità dei materiali e/o l’incremento dei prezzi di fornitura. Per quanto concerne le prospettive per l’anno in corso, l’indagine ha rilevato che il 27.3% degli intervistati prevede un aumento di fatturato, mentre il 50% ipotizza comunque stabilità dei livelli. Positiva appare anche la propensione agli investimenti. “Per il 38,5% – spiega Federlazio – saranno realizzati solo se si presenteranno opportunità interessanti o dopo aver valutato come andrà l’azienda nell’anno in corso. Risposte contrarie nell’11,5% degli intervistati”.

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Federlazio: “Solo il 3,8% degli interpellati prevede riduzioni di personale”

Sul fronte degli organici, prosegue Federlazio, “Solo il 3,8% degli interpellati prevede riduzioni di personale; per il 7,7% saranno compensate da nuovi ingressi. Per l’11,5% degli operatori si registrerà un leggero aumento, mentre il 23,1% non risulta in grado di prevedere”. “Dall’osservazione oggettiva delle risultanze dell’ultima indagine congiunturale – afferma il presidente di Federlazio di Viterbo, Tiziana Governatori – non si può negare che, malgrado il clima di incertezza internazionale, i riscontri positivi delle precedenti rilevazioni appaiono sostanzialmente confermati. Va inoltre evidenziato il notevole incremento della percentuale di imprese che ha realizzato interventi per accrescere le competenze professionali del personale, anche attraverso i Fondi interprofessionali”.

B. M.

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