Auto elettrica, ecco come la Germania arriva a (quasi) regalarla alle sue imprese




Ultim’ora news 11 giugno ore 20


La nuova strategia fiscale del governo tedesco per incentivare la mobilità elettrica potrebbe rappresentare una svolta per l’industria automobilistica nazionale e, più in generale, per l’economia del Paese. Lo sostiene un’analisi pubblicata da The Investment Institute by Unicredit e intitolata «Germany: Electric Vehicles in the Fast Lane», evidenziando come il piano del cancelliere Friedrich Merz abbia il potenziale per imprimere un’accelerazione significativa al mercato dei veicoli elettrici (Ev), che aveva rallentato nel 2024 dopo la fine degli incentivi diretti all’acquisto.

Nuovi incentivi fiscali per aziende e leasing

Il cuore del pacchetto di misure che vuole proporre il governo tedesco prevede una super-depreciation per le imprese che acquistano veicoli elettrici tra luglio 2025 e dicembre 2027. In base alle nuove regole, sarà possibile ammortizzare il 75% del costo del veicolo già nel primo anno, seguito da ulteriori quote decrescenti nei successivi quattro anni: nel secondo anno questa detrazione sarà del 10%, per poi scendere al 5% nel terzo e nel quarto anno e poi al 2% nel quinto. 

Questa agevolazione riguarda in particolare le flotte aziendali, che in Germania rappresentano una quota rilevante delle immatricolazioni. Poiché circa la metà delle nuove auto aziendali viene acquisita in leasing, sarà il locatore (leasing company) a beneficiare direttamente della detrazione. Tuttavia Unicredit ritiene che ciò si tradurrà in condizioni contrattuali più vantaggiose anche per le imprese locatarie.

Un mercato che mostra segnali di ripresa

Dopo il crollo delle vendite dovuto alla rimozione del sussidio diretto alla fine del 2023, le immatricolazioni di veicoli elettrici in Germania hanno ricominciato a crescere, seppur gradualmente. Nei 12 mesi più recenti, le nuove registrazioni di Ev hanno raggiunto quota 400 mila, eguagliando quelle delle vetture diesel. Le auto ibride, con circa 1 milione di unità immatricolate, restano però la categoria più diffusa, sebbene escluse dagli incentivi fiscali appena varati. Le auto a benzina seguono con 900 mila unità.

Perchè l’industria tedesca ci guadagna

Secondo l’analisi di Unicredit, le case automobilistiche tedesche si trovano in una posizione privilegiata per beneficiare di questo nuovo slancio per tre ragioni principali. Il primo è «la quota di mercato dominante»: i produttori tedeschi rappresentano il 50-60% delle nuove immatricolazioni Ev in Germania. Al contrario, i marchi cinesi — nonostante una crescita sostenuta — detengono solo il 5% del mercato. Tesla, dal canto suo, ha perso terreno, con un calo stimato del 3,5% nelle vendite recenti. 

Un secondo motivo è «la clientela business»: il 60-70% delle nuove immatricolazioni Ev riguarda clienti aziendali, i principali beneficiari del nuovo schema di ammortamento accelerato. La terza ragione è «il tempismo favorevole»: le agevolazioni fiscali arrivano in un momento in cui il mercato stava già mostrando segnali di ripresa, contribuendo a rafforzare questa dinamica positiva.

Un contributo tangibile alla ripresa economica del Paese

Unicredit sottolinea come questi incentivi si integrino con altre misure pro-investimento già introdotte dal governo Merz, come la nuova possibilità di ammortamento degressivo al 30% per macchinari e attrezzature. Il combinato disposto di queste politiche dovrebbe aiutare a sostenere la domanda nel breve termine, in attesa che le misure fiscali più consistenti — il cosiddetto fiscal bazooka — entrino pienamente in vigore nel 2026.

L’analisi conclude che gli incentivi fiscali per i veicoli elettrici non solo rappresentano un volano per l’industria automobilistica tedesca, ma offrono anche un contributo tangibile alla ripresa economica del Paese. Se la risposta del mercato continuerà su questa traiettoria, il piano Merz potrebbe rivelarsi una delle politiche industriali più efficaci dell’ultimo decennio. (riproduzione riservata)



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