di Marco Brunacci
TERNI – L’accordo di programma è stato firmato. Dopo due anni di stop and go.
Con cifre analoghe ma obiettivi e soldi da spendere che sono pieni di ogni sorta di alea. Ma è stato firmato. Poteva rappresentare e il volano per uno straordinario rilancio di Terni e, da Terni, dell’Umbria. Oggi si pone obiettivi più limitati – come potete vedere nel comunicato ufficiale qui a seguire – però almeno si parte. Giusta la soddisfazione del ministro Urso che è arrivato alla fine del tortuoso viaggio.
Va sottolineato il grande sforzo fatto dalla Giunta regionale precedente, che con Tesei, ha molto creduto in questo strumento, quindi l’impegno degli Arvedi e alla fine, comunque, la decisione di crederci da parte della nuova giunta regionale.
I soldi li mette il ministero attraverso il Pnrr per l’ambiente e il gruppo Arvedi, la Regione si limita a un grigio “pagherò” datato 2029, come impegno sul caro energia.
Va aggiunto questo: non è sicuramente un caso, visto che c’è sempre, in ogni caso, una iconografia della politica e dell’economia, che non ci sia al tavolo della firma il cavalier Arvedi, il quale tanto si è speso anche in questo finale di partita.
Il primo elemento che salta agli occhi è che l’intesa è divisa in due fasi: fino al 2028 vale un po’ meno di 600 milioni, come dire poco più di quello che è già stato speso da Arvedi. Si attendono soldi pubblici (non molti) e un’ulteriore iniezione di liquidità da parte del Gruppo cremonese.
Il miliardo previsto all’inizio addirittura si supera ma – attenti tutti – solo dopo il 2028. Questo significa due cose:
- che diventa decisivo l’impegno-pagherò della Regione Umbria – oggi molto all’acqua di rose – per una società pubblico-privato che prenda in gestione Galleto, garantendo il 30% dell’energia a prezzo calmierato alle aziende energivore dell’Umbria, Ast in prima fila, essendo quella che dà lavoro al maggior numero di operai.
- che l’impegno immediato non è alto e non prevede che si arrivi alla decarbonizzazione e allo stabilimento modello che si immagina due anni fa. Detto questo: non era affatto scontata, e anzi va considerata un successo, la garanzia sui posti di lavoro. Riusciranno a incrementarli? Complicato, Non sfugge a nessuno, in ogni caso, che con i dazi di Trump al 50% sull’acciaio e con una intesa Usa-Cina tutta da leggere e capire, non era possibile prendere impegni straordinari.
Dal punto di vista politico, chi paga il maggior dazio è la linea ambientalista di Thomas De Luca, con Andrea Liberati, grillino della prima ora, che gli rinfaccia le sue scelte come un tradimento dell’ambientalismo radicale che era stato tratteggiato all’inizio. Dal punto di vista tecnico toccherà all’assessore De Rebotti vigilare invece perchè l’accordo della prima fase non si polverizzi e si creino le condizioni per l’intesa della seconda a fase. Ma qui c’è il nodo dei rapporti con l’Enel. In una parola: non è consentito litigarci. Veda come fare la presidente Proietti (e il nuovo capo di gabinetto Oliverio).
ECCO L’ACCORDO E LA NOTA DELLA GIUNTA REGIONALE
È stato sottoscritto pochi minuti fa, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l‘Accordo di programma “Per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza e di riconversione industriale del sito di Acciai Speciali Terni”. A firmare il documento il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore allo Sviluppo economico di Terni, Sergio Cardinali, l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni S.p.A., Dimitri Menecali.
Gli impegni sottoscritti hanno l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico sostenibile, il risanamento ambientale e la decarbonizzazione del sito produttivo Ast, situato nel sito d’interesse nazionale di Terni-Papigno e nell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni.
Finalità dell’Accordo
L’Accordo, stipulato ai sensi dell’articolo 252-bis del D.Lgs. 152/2006, mira a:
· Coordinare gli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione produttiva del sito della Acciai Speciali Terni
· Garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e, ove possibile, il loro incremento futuro
· Promuovere la formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori Ast
· Sostenere la neutralità climatica e la riduzione delle emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi europei e nazionali
Il Piano ambientale integrato
Il Piano ambientale integrato prevede interventi di:
· Decarbonizzazione: introduzione di tecnologie avanzate per l’utilizzo di idrogeno verde e combustibili alternativi
· Efficientamento energetico: riqualificazione degli impianti produttivi e aumento della resa produttiva
· Economia circolare: recupero e trattamento degli scarti produttivi
· Produzione di acciaio green: risposta alle richieste di mercato per prodotti a basso impatto ambientale e che impieghino fonti e vettori energetici alternativi
· Bonifica ambientale: messa in sicurezza operativa e permanente del sito, con particolare attenzione al suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ogni ampliamento sarà coniugato al raggiungimento degli obiettivi di recupero di volta in volta raggiunti
· Qualità dell’aria e delle acque: riduzione degli inquinanti tipici del processo siderurgico
Investimenti
Il Piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 1.132 milioni di euro, suddiviso in due fasi:
· Prima fase (2022-2028): investimenti per 557 milioni di euro, destinati a interventi di efficientamento energetico, sicurezza ambientale e riqualificazione degli impianti
· Seconda fase: investimenti per 573 milioni di euro, con focus sulla produzione di acciaio elettrico e magnetico a bassa impronta di carbonio
Costi energetici
Uno dei temi cruciali dell’accordo è regolato dall’articolo 7 che stabilisce come “al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico”, Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche. Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato. Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali
Impegni Occupazionali
Ast si impegna a:
· Mantenere gli attuali livelli occupazionali (2.229 dipendenti
· diretti e 181 nelle società controllate)
· Stabilizzare i lavoratori somministrati
· Avviare percorsi formativi per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni
La Regione Umbria supporterà interventi di politica attiva del lavoro attraverso il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.
Qualità dell’Aria
Il Governo e la Regione Umbria, con il supporto di ISPRA e ARPA Umbria, condurranno studi specifici per:
· Individuare le sorgenti emissive di nichel
· Monitorare la qualità dell’aria nella Conca ternana
· Aggiornare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di Ast con prescrizioni mirate
Si tratta di un accordo che rappresenta un passo fondamentale per il rilancio del sito produttivo Ast e per la tutela ambientale del territorio di Terni. Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, si punta a creare un modello di sviluppo sostenibile, competitivo e rispettoso dell’ambiente.
Le dichiarazioni di Proietti, De Rebotti e De Luca
«L’accordo di programma con Acciai Speciali Terni rappresenta un momento storico – ha dichiarato la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti –. Credo che sia fondamentale continuare a costruire questa storia anche nel futuro. È motivo di grande orgoglio e colgo l’occasione per ringraziare Il Ministro Adolfo Urso e i tecnici del ministero delle Imprese e del Made in Italy e la squadra di Ast che ha seguito la stesura dell’accordo. Ringrazio poi gli assessori Francesco De Rebotti e Thomas De Luca e tutti coloro che ho ritrovato lungo questo percorso, avendo avuto modo di collaborare con loro anche in contesti altrettanto complessi, anche se di dimensioni più ridotte, durante il mio mandato come sindaca in Umbria».
«Questa firma rappresenta un appuntamento importante, ma è solo l’inizio. Adesso ci aspetta un presidio costante e autorevole sugli impegni presi, perché le aspettative delle nostre comunità regionali e dei lavoratori sono elevate, e non possiamo permetterci di deluderle». La Presidente Proietti ha concluso dichiarando che l’accordo segna solo il termine del primo tempo di una partita più ampia: «Ora ci aspetta il secondo tempo, necessario per portare a casa il risultato finale. Grazie a tutti e buon lavoro per i prossimi passi».
«L’accordo di programma firmato oggi – dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti – rappresenta un elemento fondamentale per creare una sinergia tra azienda e istituzioni per rafforzare il piano industriale di Acciai Speciali Terni, per il quale rappresenta un sostegno concreto, con particolare attenzione ai temi dell’energia e dei costi energetici, sia nella fase attuale che nel futuro post-2029».
«Questo accordo apre una fase innovativa e promettente per Acciai Speciali Terni, che riguarda tanto i livelli e la qualità produttiva quanto le tematiche ambientali e energetiche. Tuttavia, occorre procedere con serietà e responsabilità, evitando entusiasmi eccessivi, per garantire una realizzazione concreta degli obiettivi stabiliti». L’assessore ha anche sottolineato l’importanza di mantenere un presidio continuo su questi impegni, garantendo il rispetto degli accordi da parte di tutte le parti coinvolte. «Sarà fondamentale per supportare il confronto attualmente in corso tra sindacati, lavoratori e azienda, offrendo fiducia e opportunità per una condivisione completa degli obiettivi».
«Quella di oggi – dichiara l’assessore Regionale all’Ambiente e all’Energia Thomas De Luca – rappresenta una rivoluzione copernicana per la Conca ternana e la Regione Umbria. Sul fronte ambientale, l’obiettivo principale è il raggiungimento degli standard europei 2030 per la qualità dell’aria, con particolare attenzione ai metalli pesanti. Questo richiede investimenti mirati nei prossimi anni da parte di enti pubblici e privati. Parallelamente, il principio di recupero delle scorie industriali viene rafforzato: ogni ampliamento delle discariche sarà vincolato a un recupero progressivo delle scorie stesse, trasformandole in materie prime seconde utilizzabili per grandi opere nazionali».
«Per quanto riguarda l’energia – ha concluso l’assessore De Luca – l’accordo introduce un sistema innovativo per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche in Umbria. Questa gestione prevede una collaborazione tra pubblico e privato, con una quota del 30% dell’energia destinata agli energivori umbri a prezzi competitivi e con energia al 100% green, favorendo la decarbonizzazione dei processi produttivi. In sintesi, questo accordo non solo pone le basi per una trasformazione industriale e ambientale della regione, ma crea anche opportunità concrete per la competitività aziendale e lo sviluppo sostenibile».
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