Le predazioni da lupo sono, ormai, diffuse anche nelle zone di collina e pianura e riguardano l’intero arco dell’anno. Una situazione insostenibile, che vede sempre più attacchi con imprese ormai esasperate, pronte ad abbandonare la pastorizia. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Piemonte che ha inviato una specifica lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, affinché arrivino, almeno, in tempi stretti i risarcimenti dei danni.
La popolazione del lupo sulle Alpi conta ormai più di 1.000 individui concentrati in misura prevalente nella porzione centro occidentale (circa il 72%) e, nell’ambito di quest’ultima, soprattutto in Piemonte.
“Non possiamo considerare gli indennizzi una soluzione definitiva, ma, se tempestivi, assumono un ruolo fondamentale nella conduzione dei conflitti, nell’attesa di nuovi strumenti di gestione in seguito al declassamento del lupo da specie «strettamente protetta» a «protetta» – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Vista la situazione, è necessario anche semplificare la procedura per la presentazione delle domande di indennizzo al fin di ridurre i tempi che intercorrono tra la predazione ed il risarcimento effettivo. A rischio c’è la pastorizia piemontese, poiché la problematica è diffusa in diverse province della regione, a partire dal nord, nell’area nel Verbano e del Novarese, fino al Torinese ed al Cuneese. Le nostre imprese presidiano territori altrimenti disabitati, ma il moltiplicarsi delle aggressioni costringe sempre di più gli allevatori ad abbandonare le aree rurali, e non solo, col rischio che cresca il degrado ambientale che porta con sé frane ed alluvioni, rese ancora più devastanti dagli effetti dei cambiamenti climatici”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link