Sette Comuni, tra cui un capoluogo di provincia, poche decine di migliaia di elettori coinvolti. Eppure, i risultati della tornata in programma oggi e domani sono attesissimi dalla politica: Nuoro (l’unico dei sette centri dove è previsto ballottaggio il 22 e il 23 giugno) è la città della governatrice del M5S Alessandra Todde, e in un momento come questo – così complicato per la maggioranza che guida la Regione a causa delle note vicende giudiziarie legate al caso decadenza – vincere, perdere o persino arrivare al ballottaggio, per il Campo largo può fare un’enorme differenza.
Oltre a Nuoro, nell’Isola si vota anche a Oniferi, Monastir, Cardedu, Goni, Soleminis e Luras, tutti con meno di quindicimila abitanti e dove dunque non è previsto il secondo turno. Urne aperte dalle 7 alle 23, e, domani, dalle 7 alle 15. I centri che sceglieranno il sindaco già lunedì hanno tutti meno di cinquemila abitanti.
Ci sono poi tre centri della Sardegna dove oggi e domani gli elettori si vedranno consegnare sei schede. Oltre che sui quattro quesiti sul lavoro e su quello sulla cittadinanza, gli abitanti di Guspini, Nule e Benetutti potranno dire la loro su un riassetto dell’appartenenza territoriale dei loro Comuni.
In tutta la Sardegna, così come nel resto d’Italia, c’è poi il voto per il referendum: cinque quesiti (sì o no) su licenziamenti illegittimi, tutela nelle piccole imprese, contratti a tempo indeterminato, sicurezza sul lavoro e cittadinanza italiana. Con la battaglia aperta per il quorum.
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