PADOVA – Confermato Luca Montagnin alla presidenza della Cna di Padova e Rovigo. Con 102 voti su 103, il presidente in carica è stato infatti scelto ancora una volta per guidare l’associazione verso le sfide del futuro. Il congresso si è svolto ieri nella suggestiva cornice di Villa Borromeo a Sarmeola di Rubano, a conclusione di una fase elettiva iniziata ad aprile e articolata in 24 assemblee: 18 di mestiere e 6 territoriali (Piovese, Alta Padovana, Padova Centrale, Bassa Padovana, Polesine Ovest e Delta).
“Sono profondamente onorato di questa conferma – ha dichiarato Montagnin – che considero non solo un riconoscimento del lavoro svolto, ma soprattutto una responsabilità verso il futuro. Abbiamo vissuto anni turbolenti, eppure Cna ha continuato a essere una bussola per gli artigiani, un punto di riferimento solido. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo percorso: insieme continueremo a costruire un’associazione sempre più forte, moderna e vicina alle imprese“.
Con l’occasione sono stati eletti anche i nuovi delegati alla presidenza, che sono: Cedric Boniolo, Emanuela Carlini, Massimo Fidelfatti, Monia Maniezzi Giovanni Salvalaggio, Gian Carla Tasso, Rudy Toninato, Fabio Vascon, Umberto Zampieri.
Molti i volti di spicco presenti alla cerimonia di ieri: fra i tanti l’assessore regionale a Territorio Cultura Sicurezza – Regione Veneto Cristiano Corazzari, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Padova Antonio Bressa, il presidente CCIAA di Padova e Unioncamere Veneto Antonio Santocono e il Segretario Generale Cna nazionale Otello Gregorini.
“Il tema principale che ci troviamo ad affrontare oggi – ha sottolineato Gregorini – è la grave carenza di forza lavoro, una difficoltà trasversale che riguarda tutti i settori dell’artigianato e della piccola impresa. A questo si aggiunge la questione del passaggio generazionale: dobbiamo fare di più per accompagnare i giovani che intendono proseguire l’attività familiare, sia dal punto di vista fiscale sia dal punto di vista dell’accesso al credito. E serve anche consapevolezza da parte degli imprenditori: se si vuole cedere l’azienda ai figli, bisogna poi lasciarli fare gli imprenditori“.
In questi anni Cna ha continuato ad essere un presidio fondamentale, vicino agli imprenditori, supportandoli nell’affrontare le difficoltà che di giorno in giorno si trovano davanti. Una fra tutte: l’accesso al credito. Secondo i dati di Bankitalia, a fine febbraio 2025 i prestiti alle imprese a Padova sono scesi sotto i 22,8 miliardi di euro – un minimo che non si vedeva dal marzo 2020, in pieno lockdown. A Rovigo il totale è di 3,6 miliardi: un record negativo che non si registrava da almeno 15 anni.
“Non siamo rimasti a guardare – prosegue Montagnin – ma abbiamo rafforzato le nostre strutture per il credito, a partire dai Confidi. Dal primo gennaio è operativo Finergis, consorzio nato dalla fusione tra Sviluppo Artigiano e Neafidi. Abbiamo inoltre attivato sportelli di consulenza finanziaria per supportare le imprese nella costruzione di piani di investimento credibili e sostenibili, anche facilitando il dialogo con gli istituti di credito”.
Ma credito significa anche fondi pubblici. “Oggi il nuovo credito – sottolinea Montagnin – si chiama contributo a fondo perduto, voucher per l’innovazione, incentivo per la transizione digitale o ambientale. Cna si è impegnata per rendere questi strumenti davvero accessibili. Il nostro rapporto con le istituzioni si è evoluto: da interlocutori siamo diventati partner propositivi, con l’obiettivo di semplificare bandi e normative, e di ridurre il peso della burocrazia”.
Un altro fronte caldissimo per le imprese, infatti, è proprio quello della burocrazia. Secondo l’Osservatorio Cna “Burocrazia 2025”, ogni impresa italiana spende in media 313 ore l’anno e 9.200 euro per adempiere agli obblighi burocratici, per un costo complessivo sul PIL di 42 miliardi. “Abbiamo proposto 100 misure concrete che potrebbero ridurre questi costi di 7 miliardi – aggiunge Montagnin – ma intanto qualche battaglia l’abbiamo vinta: proroghe fiscali e ambientali, semplificazioni nei bandi, più digitalizzazione nei rapporti con la PA“.
Cna Padova e Rovigo ha investito anche in formazione e accompagnamento all’innovazione. “I nostri artigiani hanno scommesso sull’evoluzione digitale e sostenibile – spiega Montagnin – e noi abbiamo risposto con corsi pratici, sportelli per l’innovazione, supporto per l’accesso a fondi regionali ed europei. Perché l’innovazione non è solo per le multinazionali: anche un panettiere o un falegname possono fare rivoluzione nei propri laboratori”.
A tracciare un bilancio delle attività è anche il Segretario generale Matteo Rettore: “Cna Padova e Rovigo ha mantenuto un numero stabile di 5.260 imprese associate, nonostante il calo generale del comparto artigiano, con 390 nuovi soci solo nel 2024. I settori trainanti restano autotrasporto (1.010 iscritti), edilizia (680), impiantistica (840) e meccanica (380)”. Tra i servizi offerti: 2.100 contratti di assistenza fiscale, 5mila cedolini elaborati ogni mese per 940 aziende, 180 imprese accompagnate nel concordato preventivo, 600 aziende contattate per la patente a punti, 270 patenti rilasciate.
Importanti anche i numeri sulla formazione: 350 corsi realizzati da TeCna per oltre 4.000 partecipanti, e 120 tra seminari e webinar gratuiti con 3.800 partecipanti.
“Il nostro impegno – conclude Rettore – è continuare a essere un punto di riferimento per le imprese, accompagnandole nei percorsi di crescita e aiutandole a navigare le trasformazioni del mercato del lavoro”.
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