“Siti liguri centrali nella nuova Piaggio Aerospace”


Il governo ha dato il via libera all’esercizio dei poteri speciali della golden power su Piaggio Aerospace, autorizzando così il passaggio dell’azienda al gruppo turco Baykar. La conferma arriva dalla Fim Cisl Liguria, che definisce questo passaggio come “decisivo” per il futuro dell’azienda e dei suoi stabilimenti in Liguria.

Christian Venzano, segretario generale della Fim Cisl Liguria, in una nota stampa ha sottolineato l’importanza strategica dei due siti principali dell’azienda: “Entro poche settimane ci sarà l’ingresso ufficiale della nuova proprietà a cui, come Fim Cisl, siamo pronti a ribadire due aspetti: il rispetto del piano industriale presentato alle organizzazioni sindacali e al Mimit, e la centralità degli stabilimenti di Villanova d’Albenga e Genova”.

“Per noi – ha aggiunto Venzano – i due stabilimenti devono essere considerati strategici per la produzione del drone Akinci. Massima apertura a una collaborazione con Leonardo, ma Villanova d’Albenga e Genova devono restare fondamentali in questa nuova era”.

Investimenti e sviluppo dei modelli P180

Il sindacato pone l’accento anche sulla necessità di concretizzare gli investimenti promessi: “Tra le priorità ci sono i primi 40 milioni per una ripartenza solida. Punti centrali devono essere anche lo sviluppo delle nuove versioni del P180: business aviation, ambulanza, cargo per il trasporto merci e versioni con sistemi di missione”.

Venzano ha concluso con un appello alla valorizzazione dell’intero comparto produttivo: “Riteniamo fondamentale dedicare la massima attenzione alle attività per l’espansione del Service Center e alla parte relativa a revisione e produzione dei motori. Piaggio Aerospace ha ora l’occasione di ripartire. Dopo anni di incertezza, le lavoratrici e i lavoratori meritano la sicurezza di un futuro all’altezza di un’azienda che rappresenta un gioiello per tutta l’Italia”.

 

Cos’è la golden power: lo strumento del governo per tutelare gli asset strategici

La golden power è il sistema di poteri speciali che consente al governo di intervenire nelle operazioni societarie riguardanti imprese attive in settori strategici per l’interesse nazionale, come difesa, sicurezza, energia, trasporti e telecomunicazioni. Introdotta dal decreto legge n. 21 del 15 marzo 2012, sostituisce il precedente regime della golden share, ampliando il perimetro d’azione anche alle aziende non partecipate dallo Stato.

Tra le misure previste, il governo può opporsi all’acquisizione di partecipazioni, porre il veto su delibere societarie o imporre condizioni e prescrizioni specifiche. Le norme sono state aggiornate nel tempo, in particolare con l’estensione alle reti 5G e in coordinamento con il regolamento europeo sul controllo degli investimenti esteri.

L’esercizio di questi poteri avviene sulla base di criteri oggettivi e non discriminatori, quando sussiste una minaccia di grave pregiudizio per gli interessi pubblici.



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