Venezia, 02 giugno 2025 – Nel cuore della Spring Edition dei Green Design Days, manifestazione organizzata da FederlegnoArredo per celebrare gli ottanta anni della Federazione, il 23 maggio scorso Valcucine ha inteso stimolare una riflessione che vada oltre le buone intenzioni. Sul palco del panel Green Practice, il cui tema centrale è stato quello delle esperienze concrete maturate dalla filiera legno-arredo, Daniele Prosdocimo, Marketing Manager dell’azienda, ha posto la domanda chiave: «Cosa rende davvero desiderabile un prodotto sostenibile agli occhi del consumatore?»
DALLA RETORICA AL VALORE PERCEPITO
Sulla base dei risultati della ricerca “Keys to Making Sustainable Products Mainstream”, realizzata da BCG, è emerso che l’80% delle persone interpellate si è dichiarato disilluso rispetto ai progressi in campo ambientale, a fronte di un esiguo 20% che crede di poter incidere attraverso le proprie scelte. Il prezzo dei beni continua a permanere la leva dominante negli acquisti (80%), mentre meno del 10% acquista animato da motivazioni etiche; tuttavia, tra il 20 e il 43% degli intervistati si è detto disposto a scegliere sostenibile, qualora supportato da vantaggi concreti, di natura funzionale oppure estetica. I dati mostrano dunque come l’impegno ambientale, da solo, non basti, poiché,, per divenire rilevante dovrà essere valore tangibile per chi sceglie, acquista e vive un prodotto. La vera sfida oggi è quella di trasformare gli intenti e i valori aziendali in leve in grado di ispirare azioni concrete nei consumatori. In altre parole, la sostenibilità deve divenire un desiderio autentico e, per farla percepire tale, si renderà necessario dimostrare che non si tratta soltanto di salvare il Pianeta, ma anche di migliorare concretamente la qualità della vita quotidiana.
I VANTAGGI TANGIBILI DEL DESIGN RESPONSABILE
«L’approccio di Valcucine – prosegue Prosdocimo – nasce dall’equilibrio tra desiderabilità e impatto concreto sulla vita quotidiana e sull’ambiente, dimostrando che i benefici ambientali possono andare di pari passo con il benessere personale. Un metodo che integra innovazione, sostenibilità, benessere e durata senza tempo in ogni fase del ciclo produttivo, dalla selezione dei materiali fino all’esperienza quotidiana di utilizzo. A ciascuno di questi valori corrispondono azioni concrete e scelte consapevoli, veri e propri plus che rappresentano un vantaggio sia per l’ambiente sia per chi ogni giorno vive la cucina. L’innovazione non è mai fine a sé stessa, ogni tecnologia nasce per semplificare la vita quotidiana». Il pensile Aerius, grazie all’apertura a bilanciere, elimina cerniere e pistoni (componenti più soggetti a usura) e sfrutta la forza di gravità, un principio naturale inesauribile, per garantire un movimento fluido e costante nel tempo. V-Motion, invece, introduce un sistema touchless che offre un’esperienza d’uso immediata e intuitiva, concepita per adattarsi con naturalezza ai movimenti quotidiani. Con Logica Celata, infine, la cucina si trasforma in architettura integrata, perfettamente coerente con gli spazi e le esigenze del living contemporaneo.
DEMATERIALIZZAZIONE E RIDUZIONE EMISSIONI TOSSICHE
La sostenibilità è parte integrante della cultura industriale di questa impresa friulana, essa infatti guida ogni fase del processo progettuale. Vitrum, il vetro Valcucine, è completamente riciclabile; le vernici all’acqua garantiscono un’ulteriore tutela dell’ambiente. Con il sistema di basi Invitrum è ststa realizzata la prima cucina al mondo in vetro e alluminio che non produce rifiuti a fine vita. L’utilizzo di solo alluminio e vetro (materiali inerti) e la particolare progettazione che assicura unicamente giunzioni meccaniche al posto delle colle, garantiscono la totale eliminazioni di emissioni tossiche. Un tratto distintivo della filosofia progettuale è la dematerializzazione, la riduzione all’essenziale delle strutture per ottimizzare risorse e funzionalità. Questo approccio consente, ad esempio, di utilizzare fino all’85% di materiale in meno in un’anta Valcucine rispetto a una tradizionale, senza compromettere solidità e durata nel tempo. Emblematica è l’anta Artematica®: grazie a un telaio in alluminio anodizzato e a un pannello estetico di soli cinque millimetri viene prodotta la cucina in pietra naturale più leggera sul mercato. L’integrazione di un pannello alveolare composito con fibra di carbonio ne garantisce inoltre la solidità, aumentando la resistenza agli urti.
RITMI CIRCADIANI E GESTIONE DELLA LUCE
Questa soluzione innovativa protegge le prestazioni di cerniere e guide anche su elementi ampi come quelle dei cestoni delle basi (anche da centoventi centimetri), dei pensili, delle colonne e della lavastoviglie. Il tema del benessere è affrontato attraverso l’ergonomia, la qualità dei materiali e la gestione della luce. Piani di lavoro più profondi, altezze personalizzabili e aperture intuitive si combinano con il sistema V-Light, che regola l’illuminazione secondo il ritmo circadiano, migliorando il comfort psicofisico. Infine, la durata senza tempo è una risposta culturale alla logica dell’obsolescenza programmata e del consumo rapido. Non si tratta solo di resistenza materiale, ma di una progettualità che aspira a superare le mode. Le finiture, le lavorazioni artigianali e la cura estetica danno vita a una bellezza che non si consuma, né si declassa con il passare degli anni. I cassetti Genius Loci ne sono un esempio, poiché intrecciano materiali nobili e sapere manuale in una narrazione che resiste al tempo, al gusto e alle tendenze.
VISIONE SISTEMICA E CAMBIO DI PARADIGMA
Questa produzione responsabile secondo gli standard internazionali ha portato l’azienda a contribuire fino a dodici crediti LEED (il più alto sul mercato) all’interno di progetti edilizi certificati, grazie a una mappatura completa delle proprie collezioni secondo il protocollo LEED v4.1. Un primato tecnico e allo stesso tempo una esplicita dichiarazione di metodo: trasformare valori progettuali in criteri verificabili, conferendo concretezza e credibilità a ogni scelta di sostenibilità. Un cambio di paradigma: nell’epoca dell’eco-fatigue, nella quale l’inflazione di messaggi “green” ha generato scetticismo e saturazione comunicativa, l’intervento di Valcucine ai Green Design Days apre un nuovo fronte: spostare il racconto della sostenibilità dal «perché è giusto» al «perché conviene». Si tratta di una sfida culturale prima ancora che comunicativa, che mira a ridefinire il rapporto tra design e consumo in chiave più matura, informata e pragmatica. Un approccio in cui la bellezza non si oppone alla responsabilità e che dimostra, ancora una volta, come ogni scelta progettuale possa diventare un gesto attivo verso un abitare più consapevole, capace di coniugare l’urgenza del presente con la visione del futuro.
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