Il commissario Sikela traccia il bilancio del Global Gateway


“Solo un’Europa unita è un’Europa forte. E il Global Gateway funziona meglio quando riuniamo Ue, Stati membri, imprese e banche per lo sviluppo in una forza strategica unica”. Il commissario europeo per i Partenariati, Jozef Sikela, apre così il bilancio dei suoi primi sei mesi di mandato, durante i quali ha “visitato 17 Paesi, incontrato decine di leader politici ed economici, siglato accordi e avviato numerosi progetti” nell’ambito del Global Gateway, il maxi-piano da 300 miliardi di euro (quasi 280 miliardi di franchi) varato dall’Ue nel 2021 per stimolare gli investimenti nei Paesi terzi e rafforzare la propria posizione sullo scenario internazionale, in risposta alla via della Seta cinese.

Il dossier si intreccia oggi alle sfide della politica commerciale – a partire dai dazi del presidente statunitense Donald Trump – con Bruxelles che considera il Global Gateway una leva chiave per l’autonomia strategica.

“Potrebbe sembrare un lavoro frammentato, ma l’obiettivo generale” del Global Gateway “è chiaro: lo sviluppo sostenibile dei nostri partner e le fondamenta di un’Europa più forte”, sottolinea Sikela, evidenziando la volontà di “far avanzare gli interessi strategici” europei, “promuovere uno sviluppo concreto ed efficace, sostenere le imprese Ue, attirare capitali privati”.

Diversi i progetti avviati e citati dal commissario per mettere in rilievo “l’approccio a 360 gradi” dell’Europa in Africa, Asia centrale, America Latina.



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