Blocco auto Euro 5, Salvini vuole la proroga: “Sono fesserie”


Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato che il governo sta cercando di evitare il blocco dei veicoli Euro 5 nelle aree più popolose delle regioni del Nord interessate da un grave problema di inquinamento dell’aria, soprattutto durante i mesi invernali.

Le auto Euro 5 rappresentano ancora una parte significativa delle vetture che circolano in Italia, ma hanno anche almeno 10 anni. L’età del parco auto italiano è molto elevata, e questo rappresenta un problema, sia per la sua sostenibilità ambientale, che per i danni alla salute pubblica che l’inquinamento atmosferico causa.

Le dichiarazioni di Salvini sul blocco delle auto Euro 5

Salvini ha attaccato il progetto di quattro amministrazioni locali italiane, tre delle quali di centrodestra, di ridurre l’utilizzo di veicoli Euro 5: “Da ministro dei trasporti non ritengo che la sostenibilità passi attraverso la condanna di chi usa l’automobile, la moto o il furgone per andare a lavorare. Queste sono fesserie, sono follie che avvantaggiano altri mercati”.

Il ministro dei Trasporti ha poi continuato: “Milioni di italiani non possono permettersi l’auto nuova elettrica o ibrida ultimo modello perché la situazione economica è ancora complessa”. Le auto elettriche o ibride non sono però le uniche alternative ai veicoli Euro 5. Al contrario, questi modelli sono soltanto una parte marginale del parco auto italiano.

In sostituzione di un’auto diesel euro 5, si può acquistare un’auto a benzina o diesel Euro 6, che oggi si stima rappresentino il 36% del totale di quelle in circolazione, circa 14,7 milioni. Questi modelli possono avere anche nove anni d’età, e non sono quindi soltanto nuovi, come suggerito dal ministro con questo commento.

L’altra alternativa sono le auto a benzina Euro 5, che hanno la stessa età di quelle diesel, fino a 16 anni, e non subirebbero le conseguenze del blocco.

Cosa c’è da sapere sul blocco delle auto Euro 5

A partire dal primo ottobre 2025 in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto, sarà vietata la circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nei comuni sopra i 30mila abitanti, in autunno e inverno nelle ore diurne. I dettagli cambiano leggermente per ogni Regione, a seconda delle delibere delle singole amministrazioni locali:

  • Emilia-Romagna, divieto in vigore dal 1° ottobre al 31 marzo, con la possibilità per i comuni più piccoli di aderire volontariamente;
  • Lombardia, divieto attivo per tutto l’anno, dalle 7:30 alle 19:30, dal lunedì al venerdì, con eccezione per i giorni festivi;
  • Piemonte, divieto valido dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026, poi dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno;
  • Veneto, divieto attivo ma dettagli ancora da definire.

Questo divieto è stato sancito dal decreto legge 121 del 2023, emanato dal Governo di Giorgia Meloni, che recepisce due sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. La qualità dell’aria di queste regioni è tra le peggiori d’Italia, e questo provvedimento serve a migliorarla nei periodi dell’anno più critici.

I danni dell’inquinamento atmosferico nel Nord Italia

La Pianura Padana è una delle aree più inquinate d’Europa. La sua geografia la chiude in una conca che intrappola l’aria, specialmente in inverno, e le emissioni di città e imprese della zona più industrializzata e urbanizzata d’Italia rimangono per mesi nello stesso punto.

Questo mette a rischio la salute di 16 milioni di persone. Nel solo 2021, secondo i dati diffusi dall’Agenzia europea per l’ambiente, sono state 11.282 le persone morte prematuramente per la sola esposizione a uno degli inquinanti dell’aria del Nord Italia, il biossido di azoto.

La decisione di limitare l’utilizzo delle auto Euro 5 non riguarda tanto il cambiamento climatico, ma la salute pubblica. Il loro impatto sulle emissioni di gas serra è marginale e le regolamentazioni in questo ambito sono altre. Il divieto punta a difendere le persone che vivono nella Pianura Padana dai danni al sistema respiratorio causati dalle polveri sottili.





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