Il Consiglio comunale di Fabriano approva a maggioranza l’aumento della Tari del 7,5 per cento calmierato dalle riduzioni ed esenzioni che raggiungono i 140mila euro e riguardano le fasce più fragili della popolazione, gli over 80 e le famiglie numerose, le associazioni senza scopo di lucro e le nuove attività commerciali (per i primi tre anni).
Ma per molti non basta e a protestare non sono solo le opposizioni, ma anche la Cna locale che lamenta una mancata concertazione.
“Bene la conferma di esenzione della tariffa sui rifiuti per le nuove imprese commerciali nei primi tre anni, ma rimane il problema del consistente aumento per tutte le altre attività economiche – dice il presidente della sezione della Cna di Fabriano e Area Montana, Fabrizio Palanca -. Ci saremmo aspettati come minimo una concertazione per approfondire la questione e valutare insieme le soluzioni più opportune in favore dei tanti imprenditori che rappresentiamo. Riteniamo incomprensibile che, a fronte di uno stanziamento di bilancio deciso al suo interno dalla maggioranza e rivolto a provvedimenti finalizzati a calmierare le tariffe, non si sia pensato ad un coinvolgimento delle associazioni datoriali per discutere le misure. Aspettiamo quindi – conclude Palanca – di essere convocati in brevissimo tempo affinché si possano valutare misure reali e concrete in favore del tessuto imprenditoriale, anche in vista della prossima variazione di bilancio”.
E Fabriano progressista con i suoi consiglieri incalza la maggioranza. “Il calvario della Tari è appena iniziato e la posizione della maggioranza è sempre più indifendibile. Alle dure critiche delle minoranze, invece di presentare un piano credibile per affrontare il rialzo dell’imposta, durante la seduta i consiglieri di maggioranza si sono prodigati in acrobatiche dissertazioni su ben altro ma il fatto non cambia: il Comune per un riaggiustamento dei conti con Anconambiente nel 2021 e il ricalcolo dei costi del servizio fatti a livello nazionale da Arera e nella nostra provincia dall’Ata, Fabriano ha quasi 600mila euro di debito. Per recuperare questo debito occorre aumentare il gettito e il Comune ha scelto di usare tutto il 7,5 per cento concesso da Arera e Ata. La minoranza ha presentato proposte per aumentare le fasce Isee e le fasce di esenzione e lo stesso hanno fatto i Sindacati. Le polemiche di queste ore ci dicono che le nostre proposte sono insufficienti e che anche in questo modo nuclei familiari con due redditi medio bassi, mutuo e figli a carico subiranno l’intera tariffa e tutto l’aumento”.
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