«Quella ad Expo Osaka 2025 non è stata una semplice presenza, ma una scelta strategica. Di più: una missione di sistema». Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo sviluppo economico, commercio, artigianato, industria, internazionalizzazione, non ha dubbi sull’esito e sul significato della partecipazione della Regione Lazio all’evento in Giappone. Spiega: «Sottolineo la missione di sistema perché nella delegazione c’erano i massimi vertici di Unindustria, della Camera di Commercio di Roma e di Confapi. Oltre alle tredici Università del territorio, ai 130 imprenditori e start up, a 153 aziende. Una presenza qualificata e qualificante. È evidente che sta premiando la scelta della diplomazia commerciale. D’altronde come Regione Lazio da tempo stiamo mettendo in atto azioni specifiche. Penso, per esempio, ai 4 milioni di euro di fondi per partecipazione ad eventi e fiere. Penso alle politiche di concertazione con la Camera di Commercio di Roma e con le associazioni di categoria, penso ai grandi eventi. Ma penso anche alla misura dei “Voucher Internazionalizzazione” destinati alle piccole e medie imprese. Vanno sempre esauriti in pochissimo tempo. Il 24 giugno a Bruxelles ci sarà una riunione importante sul versante degli investimenti. D’altronde l’obiettivo del progetto Invest in Lazio è rafforzare l’attrattività internazionale del Lazio. Siamo in campo con proposte, competenze, team dedicati, risorse, progetti. Fra l’altro basta soffermarsi sul confronto tra due situazioni. Nel 2022 la Catalent decise di rinunciare ad un investimento di grande portata nell’area industriale della provincia di Frosinone per via di ritardi incredibili sulle autorizzazioni e di una burocrazia elefantiaca incapace di dare risposte. Adesso in quella stessa area c’è l’investimento della Novo Nordisk, che prevede l’ampliamento dello stabilimento farmaceutico di Anagni, con un incremento della capacità produttiva e dei livelli occupazionali con circa 800 nuove assunzioni».
Continua Angelilli: «L’investimento Novo Nordisk conferma il ruolo strategico che la nostra Regione può svolgere per il comparto farmaceutico, ma non solo: il Lazio, infatti, si dimostra sempre più attrattivo per le multinazionali che scelgono di investire nel territorio, contribuendo allo sviluppo dell’innovazione e della competitività. La Regione si conferma polo di eccellenza nelle nuove tecnologie, nell’innovazione, nella ricerca e nel biotech, rafforzando la sua posizione a livello internazionale».
Continua la vicepresidente della Regione: «Tornando all’incontro a Bruxelles del 24 giugno, parliamo di possibilità di investimenti per 2 miliardi di euro. D’altronde cosa ci chiedono le imprese nell’ambito di quella che possiamo definire la diplomazia dell’economia? È semplice: ci chiedono investimenti, anche e soprattutto sul versante dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Peraltro prima della “missione” ad Osaka come Regione Lazio abbiamo sottoscritto un importante protocollo d’intesa con il Ministero degli Esteri guidato da Antonio Tajani. In conclusione, alla domanda se iniziative come quella di Osaka servono, la risposta è: certamente sì. E pure tanto. Peraltro uno studio di Research Department di Intesa Sanpaolo certifica che nel 2024 il Lazio ha realizzato 32 miliardi di euro di esportazioni, in incremento dell’8,5% rispetto al 2023, a fronte di una sostanziale stabilità del dato nazionale (-0,4%). In particolare, il farmaceutico ha registrato un export di 13,7 miliardi, nuovo massimo storico dal 2019. Anche il polo Ict ha raggiunto il nuovo massimo storico toccando 1,2 miliardi di euro. Per non parlare degli scambi con il Giappone. La Regione Lazio è decisa a trasformare le sfide di un contesto internazionale sempre più competitivo in opportunità concrete per il sistema. In linea con questa strategia, organizzeremo a settembre gli Stati generali dello Spazio della Regione Lazio. Sarà un grande momento di networking e brainstorming per essere pronti a partecipare da protagonisti ai tavolo decisionali a livello nazionale, europeo ed internazionale. Infine, uno studio dell’Istat fa emergere come il Lazio sia tra le quattro regioni più dinamiche del Paese».
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