Rassegna stampa aumentata ESG/ 413


In questo numero: Omnibus, Bruxelles vuole congelare per 3 anni la Csrd – Omnibus, Commissione sotto indagine – Deforestazione, pronta la classificazione dei Paesi – Usa, nuovo attacco anti-Esg contro gli asset manager – Usa, Trump annulla lo stop all’eolico offshore – Risoluzioni Esg, gli azionisti fanno quadrato attorno ad Amazon

La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.

omnibus, bruxelles vuole congelare per 3 anni la csrd

  • OGGETTO – La Commissione europea sta preparando un’esenzione di tre anni dagli obblighi di disclosure previsti dalla Csrd per le imprese che potrebbero essere graziate dalla riforma Omnibus
  • DATA – 22 maggio 2025
  • FONTE – EU could pause Scope 3, biodiversity and social disclosures for some large firms
  • PAROLE CHIAVE: riforma Omnibus, Commissione europea, disclosure, emissioni Scope 3, biodiversità, reporting Esg, Csrd, imprese

Nell’ambito della proposta di riforma “Omnibus”, la Commissione europea sta preparando un’esenzione di tre anni dagli obblighi di disclosure sulle emissioni Scope 3, sulla biodiversità e sulle tematiche sociali previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) per alcune grandi imprese. È quanto emerge da una bozza riservata trapelata, scrive Responsible Investor. Il piano mira a congelare i requisiti aggiuntivi per le aziende con più di 500 dipendenti, che sono già soggette alla Csrd e hanno iniziato a pubblicare i report quest’anno (le cosiddette “aziende della prima fase”), per il 2025 e il 2026. Con la riforma Omnibus, infatti, Bruxelles vuole limitare il reporting Esg obbligatorio solo alle aziende con più di mille dipendenti e un fatturato totale superiore a 25 milioni di euro. L’obiettivo dell’esenzione, quindi, è evitare che queste imprese siano costrette a investire risorse per prepararsi a rispettare un regolamento da cui potrebbero essere escluse in futuro.

Omnibus, commissione sotto indagine

  • OGGETTO – L’European Ombudsman ha avviato un’indagine formale sul processo con cui la Commissione europea ha elaborato il pacchetto di riforma “Omnibus”
  • DATA – 23 maggio 2025
  • FONTE – EU watchdog launches inquiry into Commission’s easing of green rules
  • PAROLE CHIAVE: European Ombudsman, Unione europea, Commissione europea, riforma Omnibus, sostenibilità, ong, indagine, consultazione pubblica, valutazione d’impatto, lobby

L’European Ombudsman, un organo di controllo indipendente che indaga sui casi di cattiva amministrazione nelle istituzioni dell’Unione europea, ha avviato un’indagine formale sul processo con cui la Commissione europea ha elaborato il pacchetto di riforma “Omnibus” per semplificare le normative Ue sulla sostenibilità. La decisione segue un reclamo presentato da otto ong della società civile, che hanno accusato i vertici dell’Ue di aver violato le linee guida del blocco sulla buona regolamentazione perché ha cercato di indebolire le norme Esg senza prima consultare pubblicamente le parti interessate e senza prima realizzare valutazioni d’impatto. In particolare, le ong puntano il dito contro presunti incontri riservati tra la Commissione europea e alcune lobby industriali. Il Mediatore Europeo, Teresa Anjinho, ha quindi chiesto chiarimenti all’esecutivo sulle mancate consultazioni e sui soggetti che sono stati coinvolti nei colloqui.

deforestazione, pronta la classificazione dei paesi

  • OGGETTO – La Commissione europea ha presentato la classificazione dei Paesi secondo il rischio di deforestazione in vista dell’entrata in vigore del regolamento europeo sulla deforestazione
  • DATA – 22 maggio 2025
  • FONTE – All EU members classified as ‘low risk’ under anti-deforestation rules
  • PAROLE CHIAVE: Commissione europea, deforestazione, Eudr, due diligence, import, rischio, ong, classificazione, etichetta

Il 22 maggio, la Commissione europea ha presentato la classificazione dei Paesi secondo il rischio di deforestazione, una tappa chiave per l’applicazione del regolamento europeo sulla deforestazione (Eudr) che entrerà in vigore da dicembre 2025. La classificazione stabilisce il livello di due diligence richiesto alle aziende che importano materie prime agroalimentari all’interno del blocco. Tutti e 27 gli Stati membri dell’Ue sono stati classificati come “a basso rischio”, così come Stati Uniti, Cina, Australia e Canada. Quattro Paesi sono stati etichettati come “ad alto rischio”: Bielorussia, Myanmar, Corea del Nord e Russia. Gli altri rientrano nella categoria “a rischio standard”. La pubblicazione della classifica ha suscitato  critiche da parte di Paesi esportatori come Malesia, Indonesia e Brasile, che hanno accusato Bruxelles di favoritismo perché le pratiche ambientali europee non sono sempre superiori. Anche alcune ong come Human Rights Watch e Mighty Earth hanno contestato l’inclusione tra i Paesi “a basso rischio” di Canada, Ghana e Romania, nonostante le prove di deforestazione.

Usa, nuovo attacco anti-esg Agli asset manager

  • OGGETTO – Il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission hanno avvertito gli asset manager che le loro politiche Esg potrebbero violare le leggi federali Antitrust
  • DATA – 22 maggio 2025
  • FONTE – US challenges asset managers over antitrust risks in ESG policies
  • PAROLE CHIAVE: Dipartimento di Giustizia, Federal Trade Commission, Stati Uniti, asset manager, leggi federali Antitrust, strategia aziendale, causa, Stati repubblicani, Texas, BlackRock, Vanguard, State Street, politiche Esg

Il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission degli Stati Uniti si sono espressi per la prima volta sull’uso coordinato delle partecipazioni azionarie, avvertendo gli asset manager che potrebbero violare le leggi federali Antitrust se utilizzassero le loro partecipazioni in società concorrenti per influenzare la strategia aziendale in modo da ridurre la concorrenza. L’avvertimento è legato alla causa intentata l’anno scorso da un gruppo di Stati repubblicani, guidati dal Texas, contro i grandi gestori patrimoniali Blackrock, Vanguard e State Street, accusati di aver cospirato illegalmente per manipolare i mercati energetici spingendo a tagliare la produzione di carbone, nell’ambito delle loro politiche Esg. Le due Autorità hanno preso posizione sul caso presentando un documento in tribunale, nel quale sostengono che la gestione “in comune” di azioni in imprese concorrenti può distorcere la produzione e i prezzi del mercato. I gestori imputati hanno respinto le accuse come infondate.

usa, trump annulla lo stop all’eolico offshore

  • OGGETTO – L’amministrazione Trump ha annullato la sospensione dell’Empire Wind, uno dei maggiori progetti eolici offshore negli Stati Uniti
  • DATA – 20 maggio 2025
  • FONTE – Trump Reverses Ban on Massive New York Offshore Wind Project
  • PAROLE CHIAVE: Trump, Empire Wind, Stati Uniti, progetto eolico offshore, energia rinnovabile

L’amministrazione Trump ha annullato la sospensione dell’Empire Wind, uno dei maggiori progetti eolici offshore negli Stati Uniti, situato al largo di Long Island. L’impianto da 810 MW dovrebbe fornire energia rinnovabile a circa 500mila abitazioni e rappresenta il primo collegamento diretto alla rete elettrica di New York City. Lo stop era stato imposto ad aprile dal Dipartimento dell’Interno per rivedere le approvazioni concesse sotto Biden, accusato di aver agito senza analisi adeguate. Dopo l’intervento della Governatrice dello Stato di New York Kathy Hochul, Trump ha dato il via libera alla ripresa dei lavori, sottolineando anche un’intesa informale con lo Stato per facilitare nuovi progetti di gas naturale. Il progetto è guidato da Equinor, che ha già raccolto oltre 3 miliardi di dollari in finanziamenti e prevede un investimento complessivo di 5 miliardi. La ripartenza dell’Empire Wind segna un inatteso rilancio delle rinnovabili sotto l’amministrazione Trump.

risoluzioni esg, gli azionisti fanno quadrato attorno ad amazon

  • OGGETTO – Gli azionisti di Amazon hanno respinto tutte le proposte esterne presentate da investitori attivi durante l’assemblea annuale
  • DATA – 21 maggio 2025
  • FONTE – Amazon investors again reject all shareholder proposals
  • PAROLE CHIAVE: Amazon, assemblea degli azionisti, voto, risoluzioni, investitori attivisti, cambiamenti climatici, ambiente, governance

Per il secondo anno consecutivo, gli azionisti di Amazon hanno respinto tutte le proposte esterne presentate da investitori attivi durante l’assemblea annuale. In tutto sono otto le mozioni bocciate, di cui tre volte ad affrontare l’impatto del colosso dell’e-commerce sui cambiamenti climatici. Una proposta chiedeva un’ulteriore rendicontazione sulle emissioni di carbonio complessive di Amazon, un’altra si concentrava sull’impatto climatico dei data center, e una terza chiedeva maggiori informazioni sull’uso della plastica negli imballaggi. La società ha invitato a votare contro tutte le risoluzioni, dichiarando di avere già politiche adeguate su ambiente e governance e di essere al lavoro per ridurre il proprio impatto ambientale. Gli azionisti elettori hanno votato come indicato dal colosso e hanno anche approvato la rielezione di 12 amministratori e la proposta di compensi per i dirigenti. Il voto conferma la linea adottata anche l’anno scorso, quando sono state presentate 14 risoluzioni dagli investitori attivi, ma nessuna ha ottenuto voti sufficienti per essere approvata.

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