Comuni, aumenta l’offerta di servizi online per cittadini e imprese


Comuni del Mezzogiorno sempre più digitalizzati e a portata die clic grazie alle risorse messe in campo con il Pnrr. Così è emerso da una ricerca presentata in occasione di Forum Pa 2025, l’evento organizzato annualmente da FPA e dedicato all’innovazione nella Pubblica amministrazione. Nel 2025 quasi la metà dei Comuni capoluogo analizzati, 50 su 110, ha mostrato un buon livello di maturità digitale. L’anno scorso solo in 29 avevano superato l’esame. Tra i Comuni promossi 8 sono piccoli centri con meno di 50 mila abitanti. Anche questo dato è in crescita: nel 2024 erano solo 3. Si riduce il divario tra Nord e Sud. Le città del Mezzogiorno giudicate mature sotto il profilo digitale sono passate in un anno da 3 a 11.

Servizi online in aumento

Per monitorare i progressi in campo digitale delle amministrazioni comunali italiane sono stati presi in considerazione diversi parametri: offerta di servizi online, integrazione con le principali piattaforme nazionali, open data e interoperabilità. Per quanto riguarda i servizi digitali, si registra un miglioramento sia quantitativo che qualitativo. Le città nella fascia più alta salgono da 35 a 67, con una conseguente riduzione dei Comuni nelle fasce inferiori. Decisivo il miglioramento della qualità dei portali dei servizi. Cresciuta in un anno da 15 a 16 la media dei servizi online resi disponibili dai Comuni.

Luci e ombre

Bene l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali: se da un lato la fascia più alta vede un lieve calo del numero delle città rispetto allo scorso anno (da 39 a 37), dall’altro aumentano notevolmente i Comuni in fascia medio-alta, da 45 a 60. Nessun Comune capoluogo, inoltre, si colloca nella fascia più bassa. Più lenta la crescita in tema di interoperabilità, a causa dei ritardi sul fronte degli open data. Tuttavia, si registrano anche in questo campo dei progressi: i Comuni che pubblicano dataset accessibili a tutti passano dai 75 del 2024 a 83.

Il commento

«A poco meno di un anno dalla conclusione del Pnrr, gli effetti delle misure di PA Digitale 2026 sull’innovazione dei principali Comuni italiani rappresentano ormai un’evidenza», commenta Giovanni Dominici, amministratore delegato di FPA. «La principale sfida dei prossimi mesi – aggiunge Dominici – oltre al pieno completamento dei progetti, sarà la sostenibilità delle soluzioni realizzate e il loro mantenimento nel lungo periodo. Mentre l’interoperabilità, resa possibile dagli e-services esposti sulla Piattaforma digitale nazionale dati, rappresenta la chiave per lo sviluppo futuro di servizi digitali a valore aggiunto».



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