Come trasformare il panorama dell’innovazione in Europa


Nell’ambito dell’iniziativa Torino EIC Days di Torino iCapital, il 23 maggio scorso l’Energy Center ha ospitato l’incontro “Università, Incubatori, Acceleratori e Investitori”, con la partecipazione di Michiel Scheffer, Presidente del Comitato Direttivo dello European Innovation Council (EIC).

L’evento, moderato da Gianmario Pellegrino, delegato al trasferimento tecnologico alle imprese, si è aperto con i saluti istituzionali di Chiara Foglietta, Assessora della Città di Torino con deleghe alla Transizione ecologica e digitale, politiche per l’ambiente, innovazione, mobilità e trasporti, e di Alessandra Fiorio Plà, Vice-Rettrice per la didattica internazionale dell’Università di Torino, e con l’introduzione di Francesco Profumo in qualità di membro dello stesso Comitato Direttivo dell’EIC. Hanno quindi partecipato numerose ricercatrici e ricercatori degli Atenei e Centri di ricerca torinesi ma anche rappresentanti di aziende, degli incubatori e delle fondazioni ed enti finanziatori del sistema dell’innovazione torinese.

Durante l’incontro è stata riconosciuta la specificità dell’ecosistema torinese dell’innovazione e la capacità della Città di trasformarsi utilizzando e costruendo sul passato, e selezionando interessi ed esperienze utili a migliorarsi. In questa trasformazione è quindi fondamentale il ruolo del Politecnico e della creazione di un campus aperto alla condivisione di spazi e di idee con aziende internazionali.

Il Presidente dell’EIC ha ricordato gli obiettivi dell’ente, nato dall’esigenza di creare nel sistema della ricerca in Europa una componente di ricerca e innovazione dirompente “breakthrough” e di costruire ponti adeguati per portare la ricerca al mercato. Sono stati elencati gli strumenti di finanziamento e supporto all’innovazione messi in campo dall’EIC che mira a identificare e sostenere innovazioni dirompenti e a contribuire alla crescita di imprese innovative, specialmente startup e PMI deeptech – che producono innovazioni basate su scoperte scientifiche e ingegneristiche avanzate, e risolvono problemi complessi e di grande impatto – fornendo finanziamenti e servizi di accelerazione, con un budget di 10 miliardi di euro nei 7 anni del programma quadro Horizon Europe (2021-2027). I finanziamenti di EIC sono anche accessibili alle imprese e sono di tre tipologie, possono infatti riguardare la ricerca di base e lo sviluppo di nuove tecnologie, la trasformazione dei risultati della ricerca in innovazioni, e il sostegno alle imprese in fase di sviluppo e scalabilità.

La discussione si è quindi focalizzata sulla bassa performance dell’Italia nei bandi EIC, particolarmente nei bandi per progetti più maturi quali il Transition e Accelerator, proponendo una serie di strumenti che gli attori territoriali insieme alle università potrebbero mettere in campo per migliorare tale performance. Tra questi, l’inclusione, nel team dei proponenti, non solo di esperti della parte tecnologica e scientifica ma anche di esperti di prodotto, mercato e business, il miglioramento del supporto da parte degli atenei nelle fasi di scouting, formazione del team e scrittura, e un coordinamento più efficace con l’industria a livello regionale, operazioni queste che hanno avuto esiti molto positivi ad esempio in Spagna.

Il sistema dell’innovazione torinese, hanno concluso gli speaker, dispone di tutti gli ingredienti necessari per diventare un attore di rilievo nell’innovazione breakthrough. Si tratta infatti di un ecosistema sviluppato in tempi recenti rispetto ad altri, e che è in grado di creare sinergia tra gli attori per rafforzare la propria capacità di attrazione di finanziamenti dell’EIC – un indicatore di eccellenza tecnologica e maturità del sistema industriale.

“Questa mattinata di dialogo intenso e generoso del Presidente Scheffer con i ricercatori e le ricercatrici dei due atenei cittadini ci restituisce un’immagine franca e positiva del nostro territorio, che dispone di tutti gli strumenti per il successo nella competizione internazionale sull’innovazione: atenei di eccellenza, un distretto industriale vivace e vario, e la presenza massiccia di fondi di investimento per stimolare la creazione di start-up innovative e la loro crescita – ha commentato il professor PellegrinoOttenere fondi per l’innovazione sui bandi EIC è sia un indicatore della altissima qualità del lavoro del distretto, sia un fattore di leva per attrarre ulteriori investimenti sul territorio. Il dialogo con EIC conferma che le azioni già intraprese dal nostro Ateneo e da UniTo per il miglioramento del coordinamento tra gli attori e per il supporto ai team di aspiranti “founders” sono nella giusta direzione e necessitano di ulteriori sforzi di comunicazione e paziente perseveranza”.



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