Luca Sburlati nominato Presidente di Confindustria Moda


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19 maggio 2025

Dopo l’annuncio lo scorso febbraio, arriva oggi in occasione dell’Assemblea Generale di Confindustria Moda l’ufficializzazione della nomina di Luca Sburlati, Amministratore delegato e socio di minoranza del Gruppo Pattern, a Presidente della Federazione per il quadriennio 2025- 2029; Sburlati succede a Sergio Tamborini.
 

Luca Sburlati è il nuovo Presidente di Confidustria Moda

La squadra di imprenditori che affiancherà il neo Presidente eletto durante il suo mandato sarà composta dai Vice Presidenti Silvana Pezzoli di Sitip Spa (Vice Presidente Vicario con delega alla Crescita Associativa e Comunicazione Interna); Stefano Albini di Cotonificio Albini Spa, per Europa e Normativa; Michele Bocchese di Miles Manifattura Spa, per Auditing e Legalità; Gianluca Brenna di Stamperia di Lipomo Spa, per il Welfare; Stefano Canali di Canali Spa, per l’Internazionalizzazione; Andrea Crespi di Eurojersey Spa, con delega a ESG, Sostenibilità, Tecnologie e Innovazione; Francesco Ferraris di Finissaggio e Tintoria Ferraris Spa, per Intelligenza Artificiale, Giovani e Ricambio Generazionale; e Salvatore Toma di G.S.T. Gruppo Sviluppo Tessile Srl, per l’area Centro-Sud.
 
“Il nostro Paese ha bisogno di una visione industriale ampia, stabile e riconoscibile, che metta il sistema tessile-moda nelle condizioni di essere protagonista del proprio futuro agendo in modo proattivo e non solo reattivo, anche fuori dai confini nazionali”, ha sottolineato il neo eletto Presidente. “È necessario costruire un piano strategico nazionale di lungo periodo, fatto di azioni concrete e condivise, per rafforzare la filiera, sostenere la crescita delle imprese e la loro aggregazione e tutelare il valore del Made in Italy. Ma soprattutto è il momento di ricompattare le forze del settore: nessuna trasformazione è possibile senza un’azione congiunta e sono certo che in tal senso il Governo ci supporterà”.

Intervenuto all’Assemblea, Matteo Zoppas, Presidente di ICE, ha commentato la nomina di Sburlati: ““Vorrei esprimere i miei auguri di buon lavoro a Luca Sburlati, da oggi ufficialmente alla guida di Confindustria Moda Federazione Tessile Abbigliamento per il quadriennio 2025-2029. Il 2024 è stato per il settore moda nel suo complesso un anno di ‘sofferenza’ e nonostante le difficoltà, l’export ha tenuto nel 2024 con 83 miliardi di euro (+1,8% rispetto al 2023; +28,9% rispetto al 2019), trainato in particolare dalla crescita della gioielleria e non solo. L’Italia si conferma il secondo Paese nel ranking mondiale dopo la Cina ma le imprese del settore, in particolare le piccole e medie, stanno affrontando crescenti difficoltà legate a un contesto di forte incertezza causato da una diversa propensione all’acquisto da parte dei consumatori, dall’aumento della componente dell’usato, dal rallentamento di molte importanti economie e dalle tensioni geopolitiche in corso”.
 
Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati i risultati dell’indagine realizzata dall’Ufficio Studi Economici di Confindustria Moda sull’andamento congiunturale del quarto trimestre 2024, la chiusura d’anno e le prime indicazioni per il 2025.
 
Il 58% delle imprese coinvolte ha rilevato per il Q4 una flessione del fatturato, con una parte non trascurabile di associati, che ha riportato contrazioni superiori al -20%; sono invece solo il 28% gli imprenditori che hanno dichiarato vendite in aumento e il restante 14% invariate.
 
Per quanto riguarda l’intero 2024, il 67% delle imprese ha dichiarato una chiusura con un fatturato in flessione rispetto al 2023, solo il 18% ha assistito ad un incremento, infine il restante 15% ha mostrato un fatturato sui livelli dell’anno precedente. A fronte di tali indicazioni, l’analisi stima per lo scorso anno una flessione media pari al -6,1%, per un totale di 59,8 miliardi di euro.
 
Il sentiment dell’evoluzione congiunturale degli imprenditori per quanto riguarda il primo trimestre 2025 continua a non essere particolarmente positivo: seppur il 48% confidi nella stabilità delle condizioni di mercato, la percentuale di chi prevede un peggioramento è pari al 31%. Solo il 21% degli imprenditori si aspetta per il primo trimestre 2025 un aumento del fatturato rispetto al medesimo periodo 2024, mentre è pari al 45% la percentuale di chi teme una flessione; allargando l’orizzonte temporale, il 42% prevede una flessione per i primi sei mesi dell’anno, mentre il 35% si aspetta un aumento e il restante 23% ritiene che le vendite resteranno stabili.
 
L’incontro è stato anche l’occasione per delineare le priorità del nuovo mandato, tra cui la definizione di un Piano Strategico Nazionale di lungo periodo, “per dotare il Paese di un quadro stabile di interventi che possa diventare riferimento anche a livello internazionale per la tutela e rilancio dell’unica filiera moda europea”.

“Tre le linee operative delineate: promuovere l’aggregazione tra imprese; sostenere l’internazionalizzazione attraverso strumenti finanziari mirati; introdurre un sistema di responsabilità del capo commessa, che garantisca equità, trasparenza e legalità lungo tutta la catena del valore.
Il rafforzamento strutturale del tessuto produttivo nazionale sarà un elemento chiave: oggi il 60% della filiera è composto da aziende con fatturati compresi tra i 5 e i 30 milioni di euro. Queste realtà, spesso penalizzate da marginalità ridotte e limitata patrimonializzazione, dovranno essere accompagnate in percorsi di crescita, innovazione e apertura ai mercati esteri”, spiega il comunicato stampa diramato. “In quest’ottica, sarà decisivo il rilancio di strumenti finanziari già collaudati, come i PIR e indirizzare risorse dal Fondo dei Fondi Nazionale verso le imprese della filiera, sostenendone i percorsi di consolidamento, innovazione e sviluppo. Particolare attenzione sarà dedicata ai comparti più dinamici, come il tessile tecnico e il tessile per l’arredamento, capaci di generare valore in ambiti innovativi. Un sistema di regole più trasparenti, condivise e certe, rappresenta un altro tassello centrale del piano di azione auspicato, per garantire correttezza nei rapporti tra attori della filiera e rafforzare la posizione dell’Italia, anche in chiave competitiva, nei confronti dei grandi player internazionali”.
 
Tra gli altri asset della strategia di Confidustria Moda per il prossimo quadriennio: il rilancio del Made in Italy sul piano culturale e reputazionale; formazione, innovazione e passaggio generazionale; intelligenza artificiale e digitalizzazione, nell’ambito di “una nuova alleanza tra impresa, scuola e centri di eccellenza tecnologica”.

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