Assosistema, le aziende devono saper capire la geopolitica – Economia


ANSAcom – In collaborazione con

Assosistema

“Come imprenditori non possiamo più permetterci di subire passivamente il contesto internazionale: dobbiamo saperlo leggere, interpretare e integrare nelle nostre strategie di crescita”. Matteo Nevi, direttore generale di Assosistema Confindustria, ha aperto così l’assemblea pubblica alla Villa medicea di Artimino (Prato) per i 35 anni dell’associazione: un evento intitolato ‘Geopolitica e imprese – scenari globali e strategie per il futuro’, e improntato a una riflessione su come ripensare il modello di business nelle singole aziende tenendo conto dei mutamenti negli equilibri planetari.
    “Tutte le logiche delle tendenze geopolitiche e le varie fluttuazioni chiaramente pesano sulle decisioni di tipo industriale”, ha affermato Marco Squassina, presidente di Assosistema Confindustria. “Basti pensare – ha aggiunto Nevi – alla crisi del Canale di Suez, quando il blocco di pochi giorni di una delle principali arterie commerciali mondiali ha provocato ritardi, interruzioni e perdite miliardarie in tutto il sistema economico globale. O alla guerra in Ucraina, che ha sconvolto i mercati energetici, le catene di fornitura e le prospettive di investimento, imponendo alle imprese scelte rapide e profonde in termini di gestione del rischio, approvvigionamenti e strategie di internazionalizzazione”.
    All’assemblea sono intervenuti Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore editoriale di Domino, ed Enzo Peruffo, ordinario di Strategie d’impresa alla Luiss Business School.
    “Cerchiamo di trasformare – ha detto quest’ultimo – o proviamo a trasformare i potenziali rischi, scenari complessi, letture che spesso non sono univoche, in opportunità”. Dunque, secondo Peruffo, “la capacità deve essere di leggere i fenomeni e cercare di agire dal punto di vista strategico, guardando non soltanto al breve termine, ma ad avere anche un orizzonte temporale di lungo termine in modo tale da costruire basi solide per lo sviluppo futuro”.
    Fabbri, intervenuto in collegamento video, ha appassionato la platea di imprenditori con un’analisi dei fattori che stanno plasmando il futuro delle relazioni internazionali e delle economie globali, dall’amministrazione Trump alla guerra in Ucraina, passando per il ruolo della Cina e le sue relazioni con la Russia, sottolineando che in questo contesto di incertezze geopolitiche, la situazione economica globale rimane fragile, con ripercussioni sul commercio internazionale, sull’inflazione e sulle strategie aziendali a livello mondiale. L’invito dell’analista è ad avere un atteggiamento proattivo verso le singole vicende: “Invece che mantenere categorie ideologiche e aprioristiche sulla bontà o meno di questo o quello – ha osservato Fabbri -, conviene vedere su ogni singolo dossier cosa ci conviene. Non c’è niente di male: è sempre fondamentale siglare da sé il proprio interesse, se si ha l’opportunità di farlo, perché tanto se non lo facciamo noi poi qualcun altro lo fa per noi, e di solito non coincide mai con il nostro interesse”.

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