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Asta 38 / Lotto n° 103| LucasAste


Viviano Codazzi (Bergamo1604 circa – Roma 1670) e bottega
Veduta dei resti della Basilica di Costantino e personaggi
Olio su tela
92 x 135 cm
 
Viviano Codazzi (Codacci, Codazzo, Codozo, Codagora, Codaora, Codahorra) è ritenuto uno dei padri del rovinismo italiano. Bergamasco di nascita, la sua carriera artistica si svolse tra Napoli e Roma. Risulta operare all’Urbe dal 1620 al 1634, momento in cui la sua attività si concentrò sulla fusione del vedutismo di Scorza e Tassi con il realismo caravaggesco e dei bamboccianti. Collaborò principalmente con Cerquozzi, François Perrier e Jan Miel. Nel 1634 si stabilì a Napoli, ove strinse amicizia con Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro, suo fedele collaboratore. Le opere del periodo napoletano sono molto varie e nacquero da molteplici influenze culturali. Da un lato Codazzi seguì la tradizione della prospettiva e del quadraturismo rinascimentali, dall’altro amò la veduta ideata, magica e fiabesca, dal gusto pre romantico sviluppata a Roma dai pittori fiamminghi, tedeschi e francesi, che vide come maggiori rappresentanti B. Breenbergh e C. van Poelenburg. Più marcati sono gli influssi del vedutismo realistico dei bamboccianti e soprattutto quello eroico-tragico di Salvator Rosa. Tornò a Roma intorno al 1648, dove rimase stabilmente fino alla morte. Oltre che sul figlio Niccolò Codazzi, la sua influenza si palesò in A. Tassi, F. Gagliardi, A. Salucci, G. Ghisolfi, L. Coccorante, A. M. Costa, G. Greco, Lemarie e Soria. Tale è stata la sua centralità nel tema della veduta rovinistica che anche maestri come Pannini, Canaletto e Bellotto dichiararono di aver attinto nozioni dalla sua arte.

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Base d’asta: 4000
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