Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Investimenti e trasparenza, perché è importante conoscere il Rendiconto Costi e Oneri


All’indomani del lancio della Savings and Investments Union, promossa dalla Commissione Europea per stimolare gli investimenti dei cittadini e rendere i mercati finanziari più integrati ed efficienti, si riaccende il dibattito sulla trasparenza del rapporto tra investitori e intermediari finanziari. Per incentivare la partecipazione ai mercati dei capitali e mobilitare gli investimenti nell’economia europea, infatti, è fondamentale che gli investitori al dettaglio siano tutelati e abbiano accesso a un servizio di qualità a un prezzo chiaro e il più contenuto possibile.

Il ruolo del Rendiconto Costi e Oneri

Un ruolo chiave, in questo senso, lo riveste il Rendiconto Costi e Oneri, il documento introdotto dalla direttiva MiFID II del 2018, che gli intermediari finanziari sono tenuti ad inviare agli investitori con cadenza almeno annuale e in cui devono essere esplicitate tutte le voci di costo sostenute dai clienti per i propri investimenti. Uno strumento ancora non adeguatamente conosciuto e compreso dagli italiani, come emerge dall’ultimo sondaggio di Moneyfarm, società di consulenza finanziaria con approccio digitale, che a distanza di un anno torna a fare il punto su un documento essenziale per la gestione delle risorse finanziarie personali e per la valutazione della convenienza degli investimenti effettuati.

Conoscenza e rischio

Dall’analisi di un ampio campione di investitori, emerge come il 36% abbia una conoscenza nulla o limitata dell’esistenza del Rendiconto Costi e Oneri, nonostante la quasi totalità degli intervistati (97%) consideri i costi e le commissioni un fattore rilevante nelle decisioni di investimento. La consapevolezza circa l’esistenza dei “rendiconti ex post” cresce al crescere della propensione al rischio: il profilo più esperto sembra essere uomo (64%), tra i 43 e i 58 anni (70,04%), con propensione al rischio elevata (65%) e un patrimonio investibile mediano intorno agli 80mila euro.

Anche tra chi è a conoscenza dell’esistenza del Rendiconto, però, vi è grande incertezza sulle modalità di informazione: quasi il 60% ammette di aver fatto fatica a reperire il documento, di non sapere dove trovarlo o di non averlo mai ricevuto, mentre solo il 40% sa con certezza che deve essere inviato dagli intermediari ogni anno entro il 30 aprile.

ETF, la scelta di chi conosce il Rendiconto

La stragrande maggioranza (72,5%) di chi conosce il Rendiconto e mostra quindi una maggiore consapevolezza dell’impatto dei costi sulla performance degli investimenti, ritiene gli ETF il prodotto con il miglior rapporto costi/benefici, in netta controtendenza con gli strumenti effettivamente detenuti dai risparmiatori italiani, che scelgono gli ETF solo nel 15% dei casi, contro il primato dei fondi comuni di investimento, al 39%. Tra chi ha una chiara comprensione dei costi sostenuti, la scelta degli ETF raggiunge il 79,5%.

L’attenzione ai costi e la conoscenza dei mezzi informativi a tutela degli investitori vanno di pari passo con il giudizio positivo espresso da parte dei clienti più informati nei confronti del servizio di consulenza ricevuto: più della metà di quanti conoscono con esattezza il Rendiconto reputa il costo della consulenza adeguato rispetto al valore del servizio ricevuto. Numeri che evidenziano come una maggiore trasparenza non solo aiuti gli investitori a prendere decisioni più informate, ma migliori anche la percezione del valore del servizio erogato. Percezione correlata positivamente anche alla propensione al rischio, con il 42% degli investitori con profilo di rischio elevato che ritengono il costo pagato adeguato al servizio ricevuto, contro il 26% degli investitori con profilo di rischio basso.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link