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Meloni: «Col decreto bollette misure concrete per famiglie e imprese. Non ci fermeremo qui»


La legge prevede un investimento di 3 miliardi con interventi mirati a sostenere cittadini in difficoltà e mondo produttivo. Ma introduce anche azioni per l’efficientamento e per rendere più trasparente il mercato

«Non ci fermeremo qui: continueremo a lavorare con serietà e determinazione per contrastare il caro energia e aiutare chi ha bisogno». Giorgia Meloni sui propri social ha rivendicato l’azione di sostegno concreto a famiglie e imprese messa in campo con il decreto bollette, approvato ieri in via definitiva al Senato. E ribadito che l’azione del governo a tutela dei cittadini, specie di quelli in maggiore difficoltà, prosegue.

Meloni: «Col decreto bollette misure concrete per sostenere famiglie e imprese»

«Con l’approvazione definitiva al Senato del decreto Bollette, il governo mette in campo misure concrete per sostenere famiglie e imprese di fronte al caro energia. Lo facciamo attraverso un investimento di circa 3 miliardi, destinato ad alleggerire le bollette, promuovere l’efficienza energetica, tutelare i più vulnerabili e chi produce», ha scritto il premier, soffermando soprattutto sulle misure di maggiore impatto sociale. «In particolare, per le famiglie con un Isee fino a 25mila euro, prevediamo un contributo straordinario di 200 euro. Per le famiglie con redditi più bassi che già percepiscono il bonus bollette, si tratta di un contributo aggiuntivo, con il beneficio complessivo che può raggiungere i 500 euro». Poi quell’ulteriore impegno: «Non ci fermeremo qui: continueremo a lavorare con serietà e determinazione per contrastare il caro energia e aiutare chi ha bisogno».

Misure per 3 miliardi di euro e una platea di 8 milioni di famiglie

Grazie al decreto bollette il bonus raggiungerà una platea di 8 milioni di famiglie. Per i vulnerabili prevede inoltre una finestra di due anni in più per il passaggio al mercato libero, anche alla scadenza di marzo 2027. Misura che riguarda anche le micro-imprese. Alle pmi sono destinati 600 milioni per le agevolazioni per la fornitura di luce e gas. La stessa cifra, derivante dalle aste Ets, è anticipata agli energivori.

Il bonus elettrodomestici per un risparmio in bolletta duraturo

Tra le novità che impatteranno sulle famiglie c’è poi il bonus elettrodomestici introdotto dalla manovra, che prevede il contributo fino al 30% della spesa (con tetto di 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro) in forma di sconto in fattura e non più legato al click day. Si tratta di una misura che ha lo scopo di favorire l’efficientamento energetico e dunque l’abbattimento dei consumi quotidiani.

L’attenzione ai vulnerabili

Ancora ai vulnerabili, e in particolare agli over 75, disabili e chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute, guarda lo stop al pignoramento della prima casa per debiti condominiali sotto i 5mila euro.

L’aiuto allo sport

Previsti inoltre 10 milioni in più nel 2025 per l’erogazione di contributi a fondo perduto per ridurre il costo dell’energia nelle piscine.

Più trasparenza e un consulente per la gestione delle utenze

Il dl prevede alcune misure per aumentare la trasparenza e la possibilità di mettere a confronto le offerte di energia elettrica e gas ai clienti domestici sul mercato libero, affidando dei poteri sanzionatorio all’Arera, e riconosce ufficialmente la figura del consulente per la gestione delle utenze.

La deroga per le auto aziendali in uso promiscuo

Per quanto riguarda le auto aziendali, i veicoli ordinati entro la fine del 2024, concessi in uso promiscuo entro il 30 giugno di quest’anno, non rientreranno nella nuova tassazione sui fringe benefit prevista dalla legge di Bilancio.

Il chiarimento sul maggior gettito Iva derivante dall’aumento del gas

Superati infine gli ostacoli legati all’utilizzo del maggior gettito Iva, derivante dall’aumento del gas, per gli eventuali nuovi interventi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese: in attesa della riforma della legge di contabilità, l’utilizzo delle risorse sarà condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti sui profili finanziari.

 



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