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Dalla Lombardia più impegno per l’autismo, ma resta il nodo voucher


«Più sostegno ai minori affetti da disturbi dello spettro autistico e alle loro famiglie». È l’impegno che il Consiglio regionale ha preso all’unanimità approvando, nella seduta di oggi, una mozione proposta da Forza Italia in vista della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo che si celebrerà domani.

Il metodo Aba

«La Regione e la Dg Welfare hanno dimostrato grande sensibilità e attenzione sul tema dello spettro autistico – ha detto Claudia Carzeri, consigliera di FI –. Oggi più che mai serve dare continuità a questo impegno, considerato anche l’aumento del numero di minori con questa patologia: bisogna sostenere sempre di più le famiglie dal punto di vista economico e sviluppare il metodo Aba che, come riportano gli studi scientifici, porta importanti benefici ai pazienti».

«Anche l’intervento precoce è fondamentale», ha sottolineato Carzeri. Nella mozione – che fa riferimento alla sentenza della Corte d’Appello di Brescia che, per alcune famiglie, ha riconosciuto il diritto ai trattamenti Aba a carico del Sistema sanitario – «specifichiamo che serve garantire l’accesso pieno e libero a terapie adeguate».

Il nodo voucher

Il Piano operativo regionale Autismo 2024-2028 – che potenzia la rete interdisciplinare per la diagnosi e la presa in carico – «rappresenta un passo importante – aggiunge Diego Invernici, consigliere di Fratelli d’Italia –, ma le misure economiche previste non sono sufficienti. È proprio su questo punto che si concentra la mozione: rendere più accessibile e continuativo il diritto alle cure». Invernici, in Consiglio, ha fatto riferimento alla nostra provincia: «Grazie alla Regione per il 2022-2023 sono stati assegnati all’Ats di Brescia 1.910.686 euro. Tuttavia, sono stati richiesti e utilizzati voucher per un valore complessivo di 174mila euro, con un residuo inutilizzato di 1.715.968 euro. Serve un approfondimento per capirne la causa». I voucher Autismo della Regione (che non coprono le terapie Aba) «sono a disposizione solo dei pazienti gravissimi (livello 3) – spiega Francesco Cinquegrana, presidente de L’Abaf di Desenzano –. Inoltre vengono accettati solo in strutture specializzate sull’autismo accreditate a contratto con la Regione. Realtà di questo tipo sono pochissime ed è difficile che abbiano posto. La misura è positiva, ma sarebbe bello anche potervi accedere».



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