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Poste Italiane, nuove tariffe su raccomandate e pacchi: tutti gli aumenti


Dalla fine di marzo cambiano le tariffe dei principali servizi postali italiani. Poste ha annunciato una revisione dei costi per le spedizioni nazionali e internazionali, sia per i privati che per le aziende. Aumenti contenuti, ma generalizzati e che interessano lettere, raccomandate, pacchi e avvisi di ricevimento.

L’intervento è stato autorizzato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) con la delibera 51/25/CONS, e arriva in un contesto di riallineamento dei costi del servizio universale.

Quando scattano gli aumenti e quali servizi cambiano

Le nuove tariffe sono entrate in vigore il 31 marzo per i servizi business. Data fissata al 3 aprile, invece, per quelli retail. Il cambiamento riguarda tutta la gamma dei prodotti postali più comuni: dalle lettere prioritarie alle raccomandate, dai pacchi ai pieghi di libri. In generale, si tratta di ritocchi che oscillano tra i 5 e i 30 centesimi ma che, nel lungo periodo, potrebbero incidere sui costi di famiglie e imprese.

Per esempio, spedire una Posta 1 retail fino a 100 grammi costerà 3 euro, invece degli attuali 2,90. La Posta 4, quella più economica e lenta, passerà da 1,25 a 1,30 euro. Anche la raccomandata base (fino a 20 grammi) subirà un rincaro, passando da 5,80 a 6 euro. Sono piccoli scatti, ma estesi su tutto il listino.

Rincari per studi, e-commerce e aziende

Il mondo business non è risparmiato. Le raccomandate Pro e Smart, usate da professionisti, pubbliche amministrazioni e grandi aziende, aumenteranno in tutti gli scaglioni di peso. Anche i servizi online, come Raccomandata e Posta1 Online, subiranno adeguamenti.

Chi spedisce documenti legali, fatture, libri o pacchi ai clienti dovrà ricalcolare i costi:

  • raccomandata Pro (20g): da 4,02 euro a 4,30 euro;
  • raccomandata Smart (aree metropolitane): da 2,63 euro a 2,81 euro;
  • assicurata Pro (20g, fino a 50 euro): da 6,40 euro a 6,65 euro.

Il costo dell’Avviso di ricevimento per aziende (business) sale da 0,80 euro a 0,85 euro. Una voce che, se moltiplicata per migliaia di spedizioni, può avere un impatto significativo nei bilanci delle imprese. Anche l’Atto Giudiziario, sia retail sia business, subirà un rincaro:

  • retail (fino a 20g): da 11,60 euro a 12,40 euro;
  • business: da 11,17 euro a 11,95 euro.

Aumenti spedizioni internazionali e altro

Anche chi gestisce un piccolo shop online o spedisce libri si troverà a pagare qualcosa in più. I Pieghi di Libri, molto usati da librerie e venditori di usato, passano da 1,35 a 1,45 euro. I pacchi nazionali ordinari (Poste Delivery Standard) vedranno aumenti che vanno da 9,90 a 10,30 euro per la fascia fino a 3 kg.

Per chi deve fare spedizioni internazionali, le notizie non sono migliori. Aumentano le Postamail Internazionali, le raccomandate estere e le assicurate, in tutte le zone tariffarie. La spedizione più semplice in Europa (Zona 1) salirà da 1,30 a 1,35 euro. Chi spedisce all’estero, per lavoro, per studio o per restare in contatto con amici e familiari, dovrà quindi fare i conti con tariffe più alte. Tutti i principali servizi internazionali subiscono infatti rincari.

Nel dettaglio:

  • la Postamail Internazionale (Zona 1, fino a 20g) passa da 1,30 euro a 1,35 euro;
  • la Raccomandata Internazionale (Zona 1, fino a 20g) aumenta da 7,35 euro a 7,65 euro;
  • l’Assicurata Internazionale (Zona 1, fino a 20g, valore fino a 50 euro) sale da 8,55 euro a 8,90 euro.

Anche i servizi online correlati, come Raccomandata Online Estero e Posta4Online, vengono aggiornati.

Perché aumentano i prezzi

L’adeguamento è stato approvato da Agcom, che ha riconosciuto la necessità di riallineare i costi del servizio universale. Secondo Poste, i rincari tengono conto dell’aumento dei costi operativi, dell’inflazione e delle nuove esigenze logistiche. In altre parole, si paga un po’ di più per garantire la sostenibilità del servizio.

Non si tratta però di un’eccezione: anche in altri Paesi europei le tariffe postali sono aumentate negli ultimi anni. Il rischio, soprattutto per chi usa spesso la posta, è che il servizio resti “universale” solo di nome, diventando meno accessibile.





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