Gea nomina Andrea Teja nuovo partner: «Portiamo valore alle imprese con la consulenza digitale»


di
Alessia Conzonato

Esperto di digital transformation e AI evolution, Andea Teja entra nel board per rafforzare l’impegno di Gea nella sfida della trasformazione del digitale: «Essere rapidi e portare valore»

Gea, società di consulenza di direzione fondata nel 1965 e che da 60 anni opera al fianco delle imprese italiane, annuncia la nomina di Andrea Teja, 37 anni, come equity partner della società. Il suo compito sarà guidare la Business unit dedicata alla trasformazione digitale e innovazione lanciata nel 2023 per supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale e nello sviluppo di progetti di innovazione.

Tecnologie emergenti e strategie

Il focus sarà in particolare sulle tecnologie abilitanti emergenti, come l’intelligenza artificiale, IoT e lo spatial e immersive computing, contribuendo alla crescita ed all’evoluzione delle imprese italiane. «Il problema delle aziende italiane — spiega Teja — è che sono ferme alla quinta rivoluzione industriale, quella di internet e dei social media, ma attualmente è in corso la sesta. Ed è così dirompente che avrà un ciclo breve, è probabile che tra pochi anni nuove tecnologie emergenti faranno iniziare la settima». In questo contesto, diventa fondamentale il ruolo dell’unità recentemente inaugurata da Gea: «Il nostro approccio è quello di aiutare i clienti dal punto di vista strategico e non solo tecnico — continua il partner —. Gli strumenti di innovazione sono importanti, ma devono essere messi in campo con una logica, un progetto che colpisca organizzazione, governance, processi di produzione, business model».




















































I progetti di trasformazione digitale

Il lavoro di Teja, a capo della Business unit dedicata alla trasformazione digitale e innovazione dallo scorso gennaio, si è basato su quattro step fondamentali. Il primo: assumere un team di consulenti e manager che tengano in mano la parte esecutiva dei progetti. Dopodiché, «abbiamo creato un network — racconta Teja —. Come il centro di innovazione H-Farm e Milano Innovation District. Poi abbiamo costituto un digital advisory board scientifico di altissimo livello per confrontarsi ogni giorno su temi e sfide. Ne fa parte, ad esempio, Abran Maldonado, ambassador di OpenAI». A quel punto è arrivato il momento di avvicinarsi alle imprese e avviare le progettualità come Strategy tech advisory firm. Tra i clienti, c’è Assarmatori, associazione di categoria dell’industria della navigazione, e Aiad, Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza. Ultimo passo: «Forse più banale ma di impatto, definire un motto. Il nostro è “Changing the present, inspiring the future”, sottolinea l’importanza dell’esecuzione e cavalcare in modo continuo il processo».

Obiettivi e tempi rapidi

Con questa nomina, Gea rafforza ulteriormente la propria identità di società di consulenza strategica in grado di supportare le imprese nella ridefinizione delle proprie strategie, così da essere in grado di rispondere alle nuove sfide del contesto. Teja conclude illustrando gli obiettivi dell’unità: «Vogliamo portare valore concreto alle aziende con cui lavoriamo. I modi per farlo sono tre: migliorare l’efficienza produttiva delle aziende, che riduce i costi; migliorare esperienza del clienti e costituire nuove fonti di valore, che invece aumentano i ricavi — ribadisce —. Se il progetto a cui ci avviamo non porta a nessuno di questi tre obiettivi, dobbiamo rivederlo». E per quanto riguarda i tempi? Dipende. Un concetto, però, è chiaro: «Essere rapidi — conclude Teja —. Anche in ottica prototipale, meglio avviare un’iniziativa non del tutto completa e vedere come risponde, piuttosto che aspettare uno o due anni con il rischio che diventi “vecchia”».

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24 marzo 2025



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