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Il 75% dei VASP registrati nell’Unione Europea non sarà in grado di conformarsi al MiCA


Tutti i fornitori di servizi di asset virtuali (VASP) registrati nell’UE prima del 2025 dovranno conformarsi ai requisiti del regolamento Markets in Crypto-Assets (MiCA) entro la fine di quest’anno. Ma non tutti saranno in grado di farlo.

Il regolamento MiCA è, in sostanza, un quadro normativo completo per l’industria delle criptovalute. È stato accolto positivamente dalle aziende di settore, ma presenta anche alcuni svantaggi, soprattutto per le start-up e le piccole imprese.

Guardando al caso dell’Estonia e alla sua implementazione delle licenze per le criptovalute nel 2017, si può prevedere che circa il 75% dei VASP dovrà cessare le proprie operazioni nell’UE.

Cosa è successo in Estonia?

Nel 2017, l’Estonia è stato uno dei primi Stati membri dell’UE a introdurre un processo di licenza per le criptovalute. Ottenere una licenza per operare come VASP era semplice e veloce: non era richiesta una presenza fisica, un capitale sociale minimo, né la dimostrazione di avere solidi sistemi di antiriciclaggio (AML) e di verifica dell’identità dei clienti (KYC). Il risultato? Nel giro di due anni, l’Estonia aveva rilasciato circa 2.000 licenze crypto.

A partire dal 2019, tuttavia, l’Estonia ha adottato diverse modifiche alla normativa, introducendo requisiti simili a quelli previsti dal MiCA. Di conseguenza, la maggior parte delle aziende non è stata in grado di conformarsi alle nuove disposizioni e ha perso la licenza. Oggi in Estonia operano solo 45 imprese crypto con licenza.

L’attuale situazione dell’Unione Europea

Situazioni simili si verificheranno nei paesi con requisiti di registrazione più leggeri per i VASP, come la Polonia e la Repubblica Ceca. Attualmente in Polonia sono presenti circa 1.600 VASP registrati, grazie a un sistema di licenze semplice e rapido: bastano poche settimane per registrare la propria azienda crypto.

Ma questi processi sono cambiati radicalmente nel 2025, quando il MiCA è entrato pienamente in vigore. Tutti i VASP registrati devono ora conformarsi ai nuovi requisiti, che saranno gli stessi indipendentemente dal paese di costituzione; in caso contrario, saranno obbligati a cessare l’attività. Si prevede che, come già accaduto in Estonia, la maggior parte di queste compagnie non sarà in grado di adeguarsi alle nuove normative.

In Estonia, la revoca delle licenze è avvenuta a causa di diversi fattori chiave:

  • Le dimensioni. Molti VASP registrati erano aziende composte da 1-3 persone che fornivano servizi d’exchange su piattaforme P2P o over-the-counter. Queste aziende non avranno risorse sufficienti per conformarsi ai rigorosi requisiti del MiCA.
  • Il costo. Ottenere una licenza MiCA è costoso. In precedenza, era possibile ottenere la registrazione VASP in Polonia o nella Repubblica Ceca per circa 2.000-4.000€. Il costo di una licenza MiCA è decisamente più alto: può variare dagli 30.000 agli 80.000 euro, a seconda del modello di business e del paese di costituzione.
  • I requisiti. Le aziende che richiedono una licenza MiCA devono dimostrare di avere solidi sistemi AML e KYC, nonché di poter proteggere efficacemente i dati degli utenti. Questo richiede l’assunzione di specialisti e la creazione di complessi processi interni. In altre parole, dato il numero di VASP registrati in Polonia, entro luglio 2025 queste 1.600 aziende dovranno trovare altrettanti esperti di processi AML e KYC: un’impresa praticamente impossibile.
  • Il capitale. Il MiCA prevede requisiti di capitale sociale elevati, che variano tra 50.000 e 150.000 euro, a seconda dei servizi offerti dall’azienda. Molti VASP attualmente registrati sono start-up o piccole imprese, che non generano entrate sufficienti per coprire i costi necessari all’adeguamento normativo.

Quale sarà il destino delle piccole imprese e delle start-up? Molte di loro non avranno i mezzi per conformarsi al MiCA e dovranno chiudere i battenti.

Slava Demchuk, co-founder e CEO di AMLBot.



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