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Space Hpc, come funziona e cosa farà il nuovo supercomputer dell’Esa acceso a Frascati


Un supercomputer nuovo di zecca per l’Esa. Space Hpc. Da oggi anche l’agenzia spaziale europea, come le sue controparti statunitense e giapponese, può contare su una formidabile potenza di calcolo che amplierà significativamente le sue capacità in termini di efficienza, velocità e sostenibilità della ricerca, sia in ambito spaziale che di monitoraggio dell’ambiente e degli eventi estremi. Il supercomputer dell’Esa si chiama Space Hpc, acronimo di High Performance Computing, ed è stato inaugurato pochi giorni fa a Esrin, la sede italiana dell’agenzia, a Frascati, alla presenza del direttore generale Josef Aschbacher, della direttrice del programma di osservazione della Terra Simonetta Cheli, del presidente dell’Agenzia spaziale italiana Teodoro Valente e di molti tra gli scienziati che hanno collaborato al progetto e condotto i primi test “reali” di Space Hpc.

Cos’è Space Hpc, il nuovo supercomputer Esa

Lo abbiamo chiamato confidenzialmente supercomputer, ma più tecnicamente Hpc è un “sistema di calcolo potenziato”, o “ambiente di calcolo ad alte prestazioni” progettato per soddisfare le crescenti esigenze computazionali dell’industria spaziale europea. I programmi scientifici dell’Esa e dei suoi partner, infatti, forniscono un’enorme quantità di dati, che Space Hpc sarà in grado di raccogliere, gestire, interpretare e mettere insieme con una velocità e un’efficienza molto superiore a quanto era possibile in passato.

Una cosa di cui c’era evidentemente un gran bisogno: “Qualche anno fa – ha dichiarato Aschbacher – ho visitato i supercomputer della Nasa nella Silicon Valley, e poi quelli del Giappone, e mi sono chiesto perché l’Esa e l’Europa non fossero dotati di uno strumento simile, da mettere al servizio della comunità. Già da tempo avevamo deciso di ovviare a questo problema, e oggi vediamo finalmente concretizzato il risultato dei nostri sforzi”. L’Hpc, in particolare, combina tecnologie all’avanguardia con un approccio sostenibile ed efficiente da un punto di vista energetico: è dotato di circa 34mila core Cpu e di 108 schede grafiche, per una potenza totale di 5 petaflop, può contare su oltre 6 petabyte di memoria di archiviazione e 156 terabyte di Ram ed è raffreddato a litio. Servirà a fare tante cose, come spiega Cheli: “Il supercomputer dell’Esa sarà il punto di riferimento centrale dell’agenzia per qualsiasi esigenza di calcolo ad alte prestazioni legata alla ricerca e sviluppo, sia per le direzioni dell’Esa che per i nostri partner industriali. Il programma di osservazione della Terra, il più grande dell’agenzia, è naturalmente un attore chiave”.



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